Tratta di minorenni a Reggio Calabria, arrestati tre africani

di Redazione

Reggio Calabria – La Polizia di Stato, nell’ambito di servizi di controllo del territorio volti al contrasto del fenomeno di sottrazione di minori stranieri non accompagnati, ha tratto in arresto il cittadino egiziano Issa Ammar Adly Abou El Yazid Teleb, 31 anni, residente a Milano, indagato per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato; il cittadino eritreo Tomas Habtemariam, 30 anni, residente a Crotone, e il tunisino Ayadi Mahjouli Ramzi Ben Habib, 45, residente a Messina, con precedenti specifici in materia di sottrazione consensuale di minorenni, omicidio doloso ed evasione.

I tre sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di aver organizzato il trasporto di nove minori eritrei non accompagnati, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, allontanatisi arbitrariamente da un centro di primo soccorso di Reggio Calabria utilizzato in occasione degli sbarchi.

Gli arrestati, unitamente ai minori, nella serata dell’11 maggio scorso sono stati fermati nella centralissima piazza Garibaldi mentre erano in procinto di salive a bordo di un autobus di linea con lo scopo di lasciare la città.

Avviate le procedure di identificazione ed esperiti gli accertamenti di rito, il personale della Polizia di Stato ha constatato che tra i nove minorenni e i tre arrestati non vi era alcun rapporto di conoscenza o parentela, accertando, tra l’altro, che gli adulti detenevano cospicue somme di denaro in contanti di cui non sapevano indicare la provenienza, utilizzato, in parte, per il pagamento dei biglietti di viaggio per i ragazzi.

Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale, dalla spiccata professionalità, anche evidenziata dalla contestuale presenza in città dei tre arrestati residenti in diverse province italiane.

Il sodalizio criminale, teso alla tratta di minori, avrebbe attinto ad un “bacino di utenza” appetibile per la sua vulnerabilità, nonché per la condizione di inferiorità fisico-psichica in ragione della giovane età, allettando i nove giovani con vane promesse e false prospettive di una vita più positiva altrove.

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