Casal di Principe – “Rispetto e chiarezza per la Città”. E’ quello che chiede il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, dopo la ripresa degli scavi in via del Pozzo, alle spalle dello stadio comunale, e lungo l’asse mediano Nola-Villa Literno, per cercare i rifiuti che la camorra avrebbe interrato. Il sito è stato indicato dall’ex camorrista defunto Carmine Schiavone e dal collaboratore di giustizia Luigi Diana.
“Casal di Principe – commenta Natale – ce la sta mettendo tutta per tornare ad essere un paese normale, e liberarsi del marchio di infamia che gli ha stampato addosso una criminalità violenta e per questo merita rispetto. Ma non credo che andiamo in questo senso, quando il sindaco della Città debba venire a sapere di scavi sul suo territorio dai giornalisti e non da fonti ufficiali. E chiedo chiarezza! Ancora oggi noi non sappiamo cosa sia stato trovato negli scavi che già negli anni passati sono stati fatti nel territorio di Casal di principe; ma la gente ha il sacrosanto diritto di sapere! E voglio sperare che dopo le ruspe almeno oggi arrivi anche la verità”.
“Una verità complessa, – continua Natale – perché al fianco agli scavi, oggi sulle prime pagine dei giornali, dobbiamo mettere anche il risultato di studi scientifici, commissionati dalla nostra Amministrazione all’Università, che dimostrano che tutti i vegetali e il terreno dell’area di Casal di Principe non solo non sono avvelenati ma risultano spesso anche di migliore qualità nei confronti di altri territori”.
“Oltre ai danni alla salute, non possiamo permetterci con un’informazione parziale, e a volte sensazionalistica, anche un danno alla nostra economia”, prosegue il sindaco, che sottolinea: “La magistratura, di cui noi ci fidiamo e di cui abbiamo il massimo rispetto, fermo restando la riservatezza necessaria in indagini delicate e complesse, ci dia in tempi rapidi gli elementi necessari per comprendere se vi sono pericoli per la nostra gente, di che tipo sono, e come possiamo difenderci”.
Infine, un appello ai media: “Evitino di rincorrere il ‘sensazionale’ e raccontare la verità, la verità completa, spesso più complicata degli spot televisivi sulla terra dei fuochi”.