Teverola – Durante la seduta del Consiglio comunale tenutosi lo scorso 23 giugno il gruppo di opposizione “Progetto Civico Teverola Città” ha contestato con fermezza il modus operandi, considerato “illegittimo” e “causa di forte danno per l’ente comunale”, tenuto dall’amministrazione Di Matteo nei confronti della ditta appaltatrice della manutenzione e gestione dell’impianto di pubblica illuminazione.
In particolare, è stato riconosciuto un debito fuori bilancio di 32.505,50 euro per finanziare lavori di somma urgenza posti in essere dalla ditta che, secondo il gruppo di opposizione, urgenti non sarebbero. Anzi, gli stessi rientrerebbero in quegli “interventi iniziali di messa a norma ed in sicurezza, di efficienza energetica, di contenimento dell’inquinamento luminoso” espressamente previsti dal contratto (rep. n. 4 del 1.9.2011) sottoscritto dalla società, che la stessa si era già obbligata a svolgere, a sue spese, entro il 31 dicembre 2013, su tutto il territorio comunale (e specificamente anche su via Marco Polo), escludendoli espressamente dal novero di quelli di manutenzione straordinaria, per i quali è, invece, contrattualmente prevista una differente e separata remunerazione.
La “prova” che tali lavori non sarebbero mai stati eseguiti dalla ditta, secondo l’opposizione, “discende non solo dal fatto che gli stessi non sono mai stati oggetto di rendicontazione all’Ente da parte della predetta ditta ma, anche e soprattutto, dalle ragioni addotte a sostegno della contestata proposta di riconoscimento del debito fuori bilancio che appunto giustifica i lavori di riqualificazione ‘…della linea pubblica di illuminazione di Via Marco Polo’ proprio in considerazione di uno stato di degrado e di mancanza di funzionamento della linea medesima del tutto inconciliabile con una antecedente recente manutenzione straordinaria della stessa”.
“L’ingiustificata omessa esecuzione di tali lavori, unitamente alle ulteriori gravi inadempienze contestate alla ditta, e da quest’ultima addirittura pacificamente riconosciute – sottolineano dall’opposizione – ha nella specie già condotto alla doverosa risoluzione in danno del contratto con essa stipulato disposta dalla precedente amministrazione”.
Di contro, l’attuale Amministrazione, non appena insediatasi, secondo “Progetto Civico” avrebbe “non solo inspiegabilmente rinunciato a richiedere a codesta impresa il danno subito per effetto delle contestate gravi e reiterate inadempienze ma, con determina dirigenziale 25.1.2016 numero 6, ha addirittura ritenuto necessario procedere, in maniera del tutto immotivata, alla revoca della disposta risoluzione facendo in tal modo rivivere il precedente contratto”.
“Le riferite circostanze”, ha sostenuto durante il Consiglio comunale il gruppo di opposizione per il tramite del consigliere Pasquale De Floris, “non consentono di esprimere il proprio assenso alla indicata proposta di delibera ed, anzi, impongono di sottoporre l’intera vicenda alla attenzione dell’Anac, al fine di verificare se i provvedimenti adottati dall’Ente con riferimento al contratto d’appalto sopra indicato siano da ritenersi legittimi o meno, alla Procura della Corte dei Conti di Napoli per i negativi riflessi contabili da essa scaturenti ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord per accertare se nei riferiti comportamenti siano addirittura da ravvisare ipotesi di reato”.