Brexit, primo consiglio europeo dopo l’uscita della Gran Bretagna

di Stefania Arpaia

Bruxelles – La questione Brexit sarà il focus su cui si concentrerà la discussione tenuta martedì, a Bruxelles, durante il primo consiglio europeo tenuto dopo l’uscita dell’Inghilterra.

Questa è l’ultima riunione che vede la presenza inglese, dalla giornata di mercoledì infatti i membri del consiglio diminuiranno da 28 a 27.

“Prendiamo atto che la Gran Bretagna non ha ancora presentato richiesta formale di uscita, ma la Gran Bretagna prenda atto che nessun colloquio informale potrà partire prima”, ha detto Angela Merkel intervenendo al Bundestag nella comunicazione del governo sulla Brexit.

“La Germania e l’Ue condurranno le trattative per l’uscita della Gran Bretagna sulla base dei propri interessi – ha aggiunto la Cancelliera – Significa che le trattative con uno Stato terzo non possono mettere in discussione le conquiste dell’unità europea per i suoi 27 membri. La Gran Bretagna non può aspettarsi di non avere più obblighi ma mantenere i privilegi di un legame con l’Ue”.

Le procedure di uscita della Gran Bretagna dalla Ue, da regolamento, possono durare anche due anni. 

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente dell’europarlamento Martin Schulz che ha dichiarato: “La decisione della Gran Bretagna è una decisione del popolo che però tocca tutti i cittadini dell’Ue. Per questo è opportuno che tutti i parlamentari ne discutano. Per me è un’esigenza dire a tutti i colleghi britannici qui in Parlamento che deploriamo la decisione britannica di abbandonare la Ue ma anche di dire loro che gli siamo tutti legati profondamente e umanamente. Oggi discuteremo dell’articolo 50 e della sua attivazione”.

Junker: “Bisogna rispettare il voto del referendum e bisogna trarre le conseguenze e vorrei che il Regno Unito chiarisse, non domani mattina, la propria posizione. Ho vietato ai commissari di discutere con i rappresentanti del governo britannico. No notification, no negotiation”.

Durante la riunione sarà votata una risoluzione non vincolante sulla vicenda facendo riferimento alle procedure per l’uscita, tracciate nell’articolo 50 del trattato di Lisbona.

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