Casapesenna – Il gup del tribunale di Napoli ha condannato a tre anni di carcere, al termine del rito abbreviato, Gesualda Zagaria, sorella del boss Michele Zagaria, e a 10 anni Filippo Capaldo, nipote del capoclan, ritenuto suo successore nella guida degli affari illeciti. Inflitti quattro anni anche all’altro indagato Francesco Nobis.
I tre erano stati arrestati nell’ottobre 2015 nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli – coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dai sostituti Catello Maresca e Maurizio Giordano – che aveva colpito la rete di familiari e colletti bianchi che hanno agevolato la latitanza del boss, durata 16 anni, e trascorsa nel suo paese d’origine, Casapesenna.
Tra gli arrestati c’era anche l’architetto Carmine Domenico Nocera, accusato di aver progettato un bunker di nuova generazione per il boss e di aver predisposto su ordine del fratello di Zagaria, Carmine, i contratti di locazione delle abitazioni in cui l’ex superlatitante ha trascorso la latitanza, che erano formalmente intestati ad un’altra persona.
Secondo l’accusa Gesualda Zagaria avrebbe tenuto i rapporti tra il clan del fratello e le altre cosche Casalesi ricevendo e distribuendo ai suoi affiliati i proventi delle attività illecite.
Gesualda fu la seconda sorella di Zagaria a finire in cella lo scorso anno; la prima, nel gennaio 2015, fu Elvira Zagaria, coinvolta nell’indagine sull’ospedale di Caserta, struttura poi commissariata per camorra.