Ankara – Una famiglia di sfollati provenienti dalla Siria sarebbe stato massacrato sul confine con la Turchia. La notizia, riportata dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, indica che sotto al fuoco delle guardie di frontiera turche sono morti otto persone tra cui un’intera famiglia composta da padre, madre e quattro figli, di cui il più piccolo di circa 6 anni.
Una notizia che sconforta la comunità internazionale anche per la drammaticità dell’accaduto che ha visto morire il gruppo di rifugiati alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato e a poche ore dell’Angelus di Papa Francesco in cui ha sostenuto che “I rifugiati sono persone come noi”.
Il massacro sarebbe avvenuto nella mattinata di domenica quando il gruppo di rifugiati si approcciava a passare il confine presso Kherbet al-Jouz. La famiglia proveniva dalla città siriana di Jisr al-Shugour che attualmente sarebbe sotto controllo dell’Isis. Le guardie dell’esercito turco avrebbero quindi sparato sul gruppo inerme per impedire agli sfollati di entrare in Turchia.
Tramite numerosi informatori locali la notizia sarebbe arrivata poi all’Osservatorio siriano che avrebbe poi mandato degli emissari nel vicino ospedale della zona e di aver dato consenso nel filmare i corpi delle vittime. Le immagini però non sarebbero state diffuse per rispetto dei quattro bambini morti.
Attualmente il governo turco ancora non ha dato spiegazioni in merito all’accaduto. Un’inchiesta interna è stata aperta ma il Ministero degli esteri ha ribadito che il ruolo dell’esercito turco sul confine con la Siria è quello di evitare il traffico illegale di esseri umani agendo nel rispetto della legge.