Sale ad almeno 41 vittime il bilancio dell’attentato avvenuto martedì sera all’aeroporto internazionale di Istanbul, in Turchia. Si contano anche 239 feriti. Tra le vittime vi sono 23 persone di nazionalità turca. Altri, invece, sono stranieri, tra cui un ucraino e un iraniano. Secondo fonti consolari non vi sono italiani coinvolti.
In azione è entrato un commando di sette persone, probabilmente legate all’Isis, sparando prima sulla folla. Poi tre kamikaze si sono fatti esplodere, uno davanti ad un poliziotto che tentava di bloccarlo. Altri tre attentatori sarebbero in fuga. Arrestata una donna, sospettata di far parte del commando che ha attaccato lo scalo della capitale.
Intanto, si è conclusa l’autopsia sui corpi dei tre kamikaze. La loro identità non è ancora stata resa nota, ma secondo fonti delle indagini, si tratterebbe di cittadini stranieri.
“Tutte le indicazioni suggeriscono che ci sia la mano dell’Isis dietro all’attacco all’aeroporto”, ha detto il primo ministro turco, Binali Yildirim, sottolineando che gli aggressori sono arrivati all’aeroporto in taxi prima di agire. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso la sua “forte condanna” e le “condoglianze” alle famiglie delle vittime. “Le bombe esplose a Istanbul sarebbero potute esplodere in ogni aeroporto in ogni città del mondo. – ha scritto in un messaggio – Chiediamo al mondo, e in particolare ai paesi Occidentali, di assumere una posizione determinata contro il terrorismo”.
“Ieri sera, a Istanbul, è stato compiuto un efferato attacco terroristico, che ha ucciso e ferito molte persone. Preghiamo per le vittime, per i familiari e per il caro popolo turco. Il Signore converta i cuori dei violenti e sostenga i nostri passi sulla via della pace, preghiamo tutti in silenzio”. E’ l’appello di Papa Francesco al termine dell’Angelus dalla loggia delle benedizioni del palazzo apostolico.