Due morti e un ferito il bilancio dell’agguato compiuto lunedì a Melito (Napoli), al civico 118 di via Giulio Cesare, nel parco “Padre Pio”, intorno alle 14.
All’interno di un appartamento, al quarto piano della palazzina A, dove si sarebbe consumato un conflitto a fuoco, è stato trovato morto un 32enne, Raffaele Laperuta, già noto alle forze dell’ordine e ritenuto dalle forze dell’ordine vicino al clan Amato-Pagano. Ferito a morte anche un extracomunitario, Mohammed Nouvo, marocchino di 30 anni, pregiudicato, colpito alla testa e deceduto in ospedale.
Poco dopo è giunto all’ospedale di Giugliano, con una ferita d’arma da fuoco al torace, un ragazzo di 15 anni, D. Amato, che sarebbe figlio di un boss degli Scissionisti Pietro Amato (defunto) e quindi il nipote dei due capoclan che scatenarono la sanguinosa faida del 2004: Raffaele Amato e Cesare Pagano.
Sul posto i carabinieri della compagnia di Giugliano, che hanno avviato le indagini. L’agguato potrebbe infatti non essere avvenuto in via Giulio Cesare ma in via Cicerone, vera e propria roccaforte degli Scissionisti di Melito (nei pressi del Parco X). In seguito le vittime – ipotesi difficile ma non ancora esclusa – si sarebbero rifugiate nel palazzo dove sono state ritrovate, mentre il minorenne sarebbe stato soccorso da un’altra persona e trasportato in ospedale.
Sullo scooter con il 15enne c’è Raffaele Mauriello, interrogato a lungo dai militari dell’Arma e la sua versione non avrebbe convinto gli inquirenti. Durante il tragitto ci sarebbe stato però un incidente in via Di Giacomo tra lo scooter sul quale viaggiavano ed un’auto. Dopo aver abbandonato il mezzo, dunque, il giovane ferito sarebbe arrivato al pronto soccorso del San Giuliano di Giugliano.
I militari dell’Arma hanno ritrovato però pistola e bossoli all’interno dell’appartamento. La sparatoria, quindi, sarebbe avvenuta lì, forse anche con un conflitto a fuoco.