Roma – Gli agenti del commissariato di polizia di Albano Laziale e i carabinieri della compagnia di Velletri hanno dato esecuzione, tra Roma, Ariccia, Albano Laziale, Lanuvio e Genzano di Roma, ad un provvedimento cautelare – emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri, Gisberto Muscolo, su richiesta del procuratore Francesco Prete – nei confronti di sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, di usura, estorsione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, attività finanziaria abusiva e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Contestualmente sono state eseguite ulteriori cinque perquisizioni a Marino, Castel Gandolfo e Cave a carico di altrettanti indagati.
L’indagine, denominata “Game Over”, è durata dallo scorso mese di dicembre fino a marzo 2016 e ha portato alla luce un vasto giro di usura nei Castelli Romani con base operativa tra Ariccia e Albano.
Molte vittime, in particolare imprenditori e commercianti, venivano minacciate in caso di mancata restituzione dei soldi. I tassi variavano tra il 120 e il 140%.
Le intercettazioni sono state eloquente e hanno chiarito il modus operandi degli usurai. Ecco alcune delle conversazioni: “Portame i sordi, vai a trovare i sordi!” “Stasera te vengo a casa!” “Movete, valli a cercà e portameli, perchè veramente ti strucino per terra fino a che non te consumo!” “Io oggi te rimassacro, te sfonno, appena me attivo te rompo i denti subito subito. Te rompo le costole!”.
Alcune vittime hanno reagito, collaborando con le forze dell’ordine. Cinque degli arrestati sono finiti nel carcere di Velletri, altri due sono ai domiciliari.