14 anni di reclusione per Raffaele Rende, il pregiudicato 28enne che, lo scorso 24 settembre, ferì gravemente a colpi di pistola il poliziotto della squadra mobile di Napoli, Nicola Barbato, originario di Gricignano e residente tra Carinaro e Teverola (leggi qui, articolo e video). L’accusa è di tentato omicidio aggravato, porto d’armi, resistenza e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La sentenza è arrivata a seguito del processo in primo grado con rito abbreviato: alla famiglia dell’agente è stata anche riconosciuta una provvisionale di 200mila euro. Tre anni di carcere, invece, sono toccati a Roberto Gerard, condannato per un tentativo di estorsione ai danni dei titolari di un negozio di giocattoli.
Il poliziotto era in servizio antiracket in borghese in via Leopoardi, nel quartiere di Fuorigrotta di Napoli. Insieme ad un collega stava presidiando un negozio di giocattoli. Per non destare sospetti, i due agenti indossavano proprio le divise dell’esercizio commerciale. Rende aprì lo sportello e fece fuoco contro l’agente, ferendolo gravemente. Per mesi Barbato rimase in coma, in bilico tra la vita e la morte.
Risvegliatosi, Barbato ha iniziato un lungo percorso di recupero condotto in un ospedale di Imola, tuttora in corso. Recentemente è stato nominato vice sovrintendente (leggi qui).
Al processo l’imputato, che era uno degli esattori del pizzo di un clan locale, ha riferito di aver fatto fuoco convinto che il poliziotto fosse affiliato a una cosca rivale.