L’aspirante suicida in un primo momento rifiutava il soccorso resistendo con decisione tale da trascinare sott’acqua più volte gli agenti, finché questi ultimi riuscivano a bloccarla e a trascinarla a riva, mettendola in salvo con l’aiuto di altri poliziotti che, per facilitare i soccorsi, erano scesi sulla sponda del fiume e nel frattempo avevano richiesto l’intervento urgente di un’ambulanza.
Una volta tratta in salvo, la ragazza residente a Padova, veniva immediatamente trasportata in ospedale dal personale del 118 per le cure del caso.
Sul cellulare della giovane, recuperato dagli agenti per terra nei pressi del punto del ponte da cui la giovane si era lanciata, erano presenti numerosi messaggi amorosi con intenti suicidi inoltrati poco prima di compiere il tragico gesto.