Napoli – Aspettando il ritorno del celebre incendio del campanile, tradizionale liturgia laica napoletana, la Festa della Madonna del Carmine ha raccolto i fedeli nella piazza antistante, per la solenne liturgia concelebrata dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli.
Il culto della Madonna Bruna, iniziato in città con la costruzione della Basilica nel tredicesimo secolo, e che secondo la tradizione nacque intorno al quadro della madre del Cristo portato da alcuni monaci che fuggirono alle persecuzioni saracene dal biblico monte Carmelo, dove sorse, dall’esperienze del profeta Elia l’ordine dei Carmelitani che a tutt’oggi custodiscono la basilica napoletana e attorno ai quali in tutto il mondo si radunano i devoti che hanno deciso di consacrarsi a Maria mediante la vestizione dell’abitino, segno distintivo di coloro che, vivendo il Vangelo, potranno giungere alla vita eterna.
Il Carmine e la vicina Piazza Mercato, sede storica del popolo napoletano, hanno celebrato la festa di Maria in un clima che non poteva non fare riferimento ai recenti tragici avvenimenti accaduti nell’area Mediterranea, come il cardinale Sepe ha ricordato durante l’omelia.