Aversa, lettera aperta a De Cristofaro: “Sindaco, ci stupisca, non si pieghi ai diktat”

di Antonio Arduino

Aversa – La lunga vicenda della formazione della Giunta sta assumendo l’aspetto di una telenovela che gli aversani non sembrano gradire. Basta girare per la città per rendersene conto. Così, prendendo spunto dai tanti commenti ascoltati in questo mese trascorso in attesa della “fumata bianca”, riteniamo opportuno inviare al primo cittadino una cosiddetta “lettera aperta”.

“Caro Sindaco, ci stupisca. Dimostri ai cittadini che le hanno dato fiducia che è arrivato il momento del cambiamento. Non si pieghi ai diktat dei gruppi che lo hanno sostenuto accettando compromessi. Nel comporre la Giunta ricordi di avere espresso all’elettorato la volontà di ridare ad Aversa il ruolo che le spetta.

Ricordi di aver affermato in più occasioni di avere già ‘in mente’ la composizione dell’esecutivo che non è obbligato a formare attingendo dai consiglieri eletti, dai deus ex machina che hanno orchestrato le liste civiche o di partito che componevano la coalizione, né è obbligato a nominare donne che hanno il solo merito di aver partecipato alla competizione elettorale giustificando la scelta con le cosiddette quote rosa che imporrebbe la legge Delrio.

Partecipare alla competizione elettorale non trasforma di botto un cittadino, acculturato o meno, in un esperto in tutto, al punto da poter essere delegato ad una serie di settori dell’amministrazione cittadina a quali dare indicazioni ‘politiche’ che incidono sul futuro della città. Prima di operare in autonomia in una qualsiasi professione, e la politica è una professione, occorre seguire una scuola, fare un tirocinio, fare un apprendistato, non si può diventare di botto cardiochirurgo senza avere prima studiato medicina, conseguita la laurea, la specializzazione e fatto la gavetta accanto ad un tutor. Eppure in politica sembra che anche il più estraneo al settore, solo perché ha partecipato alla competizione elettorale possa occupare uno scanno da assessore decidendo su cose delle quali non ha mai avuto conoscenza, né un minimo di formazione.

E’ come se essere eletti o essere nominati assessori facesse acquistare d’incanto conoscenze specifiche dei settori a cui si è delegati, perché ad ogni assessore è prassi assegnare più deleghe, quasi fossero diventati dei Pico Della Mirandola.

Pensi, caro sindaco, che in paesi civili, come l’Inghilterra, anche per ottenere un posto da cameriere occorre sostenere un colloquio per far conoscere al datore di lavoro il livello di competenza, ad Aversa no, Per occupare un posto di governo della città basta essere candidati o coordinatori di una lista o di un partito, quali che siano le competenze. Ma, caro sindaco. Lei sa bene che per governare una città si dovrebbero mettere gli uomini o le donne giuste al posto giusto. Se così non fosse la Giunta sarebbe un organo elettivo non composto da elementi scelti dal sindaco. Tant’è che persino la legge sulle quote rosa parla di rispetto del minimo negli organismi elettivi e non nella Giunta, anche se l’esecutivo è stato incluso implicitamente nella norma.

Caro sindaco, le dà mano libera persino la sentenza 406/2016 del Consiglio di Stato sull’osservanza della parità di genere in Giunta consentendo la non osservanza della norma se il primo cittadino dimostra l’effettiva impossibilità di assicurare la presenza minima dei due generi. Impossibilità che deve essere adeguatamente provata attraverso un’accurata e approfondita istruttoria ed un’altrettanto adeguata e puntuale motivazione del provvedimento. Questo al fine di garantire di scegliere il meglio possibile per la guida di una città.

Non sarebbe così se Lei accettasse compromessi, portando in Giunta una minestra riscaldata condita da elementi senza alcuna esperienza gestionale-amministrativa. Perciò, se davvero tiene a garantire un futuro in crescita alla sua e nostra città non ceda a ricatti.

Ci stupisca. Scelga gli uomini e le donne giuste per i posti giusti. Chi l’ha sostenuta nella corsa alla guida di Aversa capirà e continuerà a sostenerla, se tiene davvero al bene della città, se così non fosse dimostrerebbe di essere animato solo da interessi personali. Allora meglio lasciarli perdere ed ‘andare avanti a carro armato’, come diceva il suo predecessore”.  

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