Aversa – Lo Stato dà, la Regione taglia. Parliamo dell’assegno di cura erogato agli ammalati di Sla gravissimi per un importo mensile di 1500 euro, ridotto nel 2015 del 50 per cento dalla Regione Campania per mancanza di fondi.
Lo denuncia Giuseppe Gaudino, ricordando che il padre affetto da sclerosi laterale amiotrofica in forma gravissima una forma che lo costringe a vivere respirando attraverso una macchina collegata per mezzo di una tracheostomia all’apparato polmonare, alimentato attraverso una sonda inserita nello stomaco non solo ha dovuto subire la riduzione dell’assegno ma non riceve la somma da novembre 2015.
L’assegno di cura che rappresenta un importante sostegno per le famiglie in cui vive un ammalato di Sla, consentirebbe di superare le difficoltà economiche che si presentano per l’assistenza a questo particolare tipo di ammalato riconosciute dallo Stato che con la legge 296 del 2006 stabilì l’importo e la durata annuale per l’assegno di cura che la Regione Campania, per ragioni di cassa, ha dimezzato, riducendolo ulteriormente portandolo a 700 euro mensili erogabili non per un anno ma per un massimo di dodici.
Come se non bastasse, a causa dei tempi della burocrazia papà Gaudino aspetta da nove mesi l’erogazione dell’assegno mensile cosa che crea problemi economici alla famiglia che è costretta a pagare di tasca persino l’autoambulanza e il medico rianimatore che deve accompagnare l’ammalato ai controlli richiesti periodicamente dai sanitari dell’ospedale di Maddaloni, e non a quello di Aversa che per chi abita a Carinaro sarebbe più vicino, dai quali viene regolarmente seguito.
Una scelta che, stando a quanto afferma Giuseppe, sembra obbligata dal momento che in quel presidio ospedaliero è stata effettuata un intervento di tracheostomia. Un problema in più, pazienza, ma se l’assegno arrivasse almeno sarebbe alleggerito quello economico.