Carinaro – Dopo l’ultimo Consiglio comunale si capisce sempre più che non c’è una guida politica che accompagni in modo omogeneo gli atti di un’amministrazione ormai lontana dai cittadini. Una confusione assoluta, dove i cittadini hanno perso ormai il punto di riferimento che doveva essere l’amministrazione comunale. Come casa del popolo è diventato un caravanserraglio.
L’impressione è che non si riescano più a controllare il paese e le sue problematiche: la problematica scolastica, l’isola ecologica (o come la si vuole chiamare), il Puc e il suo adeguamento ormai scomparso dal tavolo amministrativo e politico. Almeno che non salti fuori con una “mandrakata” senza coinvolgere i partiti, le associazioni e i cittadini, per esprimere, qualora ce ne fosse bisogno, le opportune osservazioni.
Il richiamo del giudice Cantone per una gara con procedura non consona, l’incuria delle strade, la segnaletica stradale che ormai si è rivolta al telefono azzurro tanto è stata bistrattata, la multa del comune di Teverola per la prima volta nella storia al comune di Carinaro, la navetta che doveva collegare la periferia al centro fallita miseramente, la pietra “Benvenuti a Carinaro” messa in solitudine e, dopo una lunga odissea, successivamente messa in un ricovero di fortuna: il mercatino dell’antiquariato?
Le problematiche ambientali? Lasciate ai comitati di cittadini che lottano ormai da soli, nello sconforto e consapevolezza che non verranno aiutati, tutto inconcludente! Si percepisce lontano un miglio il malumore del popolo di Carinaro che ha smesso di dialogare con un’amministrazione che, chiusa nelle sue stanze diventa ogni giorno presuntuosa e inconcludente.
La mia preoccupazione, esclusivamente politica, mi responsabilizza prima di tutto a difendere il paese da questo inconcludente immobilismo politico/amministrativo.
In secondo luogo, mi preoccupa l’aspetto partitico, non rivedendomi nella politica dell’attuale amministrazione, per i punti di cui sopra, in quanto il sindaco e alcuni consiglieri si rifanno al partito democratico, essendo anche il sottoscritto appartenente e militante dello stesso partito, nasce da qui il disagio e una forte preoccupazione per il prosieguo dell’amministrazione e, il vuoto della sezione locale, senza segretario e senza una guida politica.
Chiedo al commissario del Pd provinciale di intervenire nella problematica carinarese (dove tra l’altro non si è concluso neanche il tesseramento 2015) affinché tolga la sezione del Pd di Carinaro, dove si riflette anche l’amministrazione comunale, da un forte disagio politico/amministrativo.
Ci auguriamo che il tutto venga valutato esclusivamente sotto il profilo politico e che il commissariamento della sezione avvenga il più rapidamente possibile, con un commissario che sia diverso da quello di prima, che sia portatore di dialogo, coinvolgimento e pace.
Armando Torino