Carinaro – E’ stato approvato, anche senza l’appoggio della minoranza, capeggiata da Giuseppe Barbato, il progetto preliminare circa la costruzione di un fabbricato fieristico in via San Salvatore, tra Carinaro e Gricignano, provvedimento all’ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale tenutasi lo scorso 14 luglio.
Ad illustrare preventivamente il progetto è stato il delegato all’Urbanistica, Bruno Capoluongo: “La zona è quella ubicata presso il ponte di Cangiano, area che, secondo quanto previsto dal nostro piano regolatore, può essere destinazione sia di poliambulatorio di tipo sanitario che di fiera mercato. Così come previsto dalle norme tecniche, il progetto è stato portato in Consiglio comunale perché rimanda ai membri di quest’ultimo la decisione finale. La proposta in questione è quella di creare un polo fieristico e la nostra scelta oggi è andare incontro a quanto richiesto dai nostri progettisti”.
Un intervento a cui fa seguito poi il commento tecnico dell’ingegnere comunale, Davide Ferriello: “Si tratta di un polo fieristico. Non è un centro commerciale, né un luogo in cui si insedieranno in pianta stabile delle attività, ma ci saranno delle attività itineranti. Un polo, quindi, utilizzato per sponsorizzare prodotti locali o altro. Oggi il Consiglio è chiamato ad esprimere un parere circa la destinazione d’uso del lotto, perché il Puc di Carinaro prevede che questa attività può essere svolta o dall’ente comunale oppure può essere sviluppata da iniziativa privata”.
Sottolineando che si tratta di un progetto preliminare, il capo dell’area tecnica comunale evidenzia che si tratti di un edificio strutturato su due piani: il piano interrato destinato ai parcheggi per le attività commerciali; gli altri due piani sono destinati ai box precostituiti, affidati successivamente a stendisti che potranno trovare ospitalità.
Un progetto che però non trova d’accordo il gruppo di Uniti per cambiare. Dalla dichiarazione letta da Barbato, si evincono una serie di perplessità che conducono verso una votazione contraria.
In primo luogo, Barbato lamenta una “chiusura” da parte dell’amministrazione circa le attività della macchina amministrativa e in particolare circa le attività urbanistiche nonché un occultamento, o meglio “centellinamento” degli atti loro affidati per cui anche l’opposizione è chiamata ad esprimersi. “Non possiamo – dice Barbato – esprimere un voto favorevole per un progetto che così come ci è stato presentato è carente di informazioni e presenta non pochi lati oscuri. Non possiamo, infatti, non cogliere l’occasione – alla luce della richiesta della minoranza di discutere delle attività inerenti la materia urbanistica in un consiglio comunale aperto – di fare alcune considerazioni. Quando abbiamo chiesto il consiglio comunale aperto vi abbiamo chiesto quale fosse lo strumento urbanistico da applicare a Carinaro. Una richiesta, come prosegue l’esponente di opposizione , nata a seguito del contrasto esistente tra Puc e Ptcp. Come si sarebbe comportata l’amministrazione dal momento che il Ptcp, strumento secondario al Puc, ha eliminato parte del Puc?
“Una soluzione – lamenta Barbato – quella portata avanti dall’amministrazione decisamente pasticciata, che segna di deludere le aspettative dei cittadini e mettere a rischio i lori investimenti”. Dichiarazioni a cui seguono considerazioni secondo le quali l’amministrazione abbia provveduto ad adottare il Puc in alcune situazioni e il Ptcp in altre, a seconda degli interessi da tutelare. “Ci dispiacerebbe – conclude Barbato – che Carinaro, tra qualche tempo, dovesse essere al centro di brutte storie. Potevate invece aprire un dibattito pubblico coinvolgendo tutte le forze del paese. Voi avete scelto una strada pasticciata, pericolosa. Ovviamente noi su questa strada non possiamo seguirvi”.
Una dichiarazione che ha animato una fervida discussione tra maggioranza e opposizione, tirando in causa anche gli onori e le attività condotte dalla passata amministrazione.
Una discussione che è stata “messa a tacere” dal sindaco Annamaria Dell’Aprovitola: “Barbato, ce lo siamo posti il problema se questo possa generare un pasticciaccio, ci siamo assunti la responsabilità . Abbiamo deciso tra il pasticciaccio e il salvataggio dei nostri cittadini con i terreni dichiarati edificabili e attualmente, a seguito dell’adeguamento del Puc al Ptcp, con il rischio che diventino campi di parate, deliberamente e responsabilmente la volontà di andare avanti e di rischiare. Se si tramuterà in un pasticciaccio, ebbene l’avremo fatto nell’interesse dei cittadini, per salvare i terreni che nel 2012 sono stati dichiarati edificabili e sui quali i nostri cittadini pagano l’Imu alla stregua di fabbricati già edificati. Noi siamo qua per assumerci le responsabilità e lo stiamo già facendo”.