Aversa – Se via Madonna dell’Olio, l’arteria che collega via Atellana con via dell’Archeologia, è una discarica a cielo aperto la responsabilità è dell’amministrazione comunale di Aversa. E’ quanto sostiene Andrea Aquilante, vicesindaco di Gricignano, che abbiamo interpellato in merito all’operazione effettuata da operatori gricignanesi per eliminare i rifiuti presenti in quella arteria, situata al confine tra i due territori. Rifiuti raccolti, selezionati e stipati in sacchi bianchi (i cosiddetti “big bag”) depositati su uno dei lati della strada in attesa di essere portati in qualche centro di smaltimento.
Dopo oltre un mese dalla conclusione dell’intervento i sacchi bianchi sono ancora dove furono posizionati e, come segnalato da un residente della zona, accanto ad essi stanno crescendo tante mini discariche contenenti rifiuti di ogni genere.
Cosicch,é dopo la bonifica che aveva consentito la riapertura totale della strada, prima invasa dai rifiuti, e il mantenimento della stessa in condizioni ottimali, il panorama è tornato ad essere quello di una discarica a cielo aperto.
“La ragione è il mancato seguito all’iniziativa concordata con tra il comune di Gricignano e quello di Aversa, quest’ultimo che avrebbe dovuto provvedere al prelievo dei sacchi”, spiega Aquilante, ricordando che l’intervento di raccolta e differenziazione dei rifiuti era stato effettuato utilizzando un contributo di un milone 200mila euro ottenuto dal comune di Gricignano, unico nel casertano ad ottenere un finanziamento di “Campania Ambiente” finalizzato alla bonifica di siti utilizzato per operazioni che hanno toccato tutte le arterie di competenza comunale.
“Abbiamo incluso anche via Madonna dell’Olio perché – ricorda il vicesindaco – essendo al confine con Aversa è comunque in parte anche nostra e ritenevamo giusto bonificarla incaricando della cosa il nostro personale”. “Del resto – continua Aquilante – l’avevamo già fatto altre tre volte senza far intervenire agli amministratori aversani ma questa volta abbiamo chiesto la loro collaborazione arrivando ad un accordo, preso dai responsabili dell’ufficio ambiente dei due comuni, che prevedeva il prelievo e la differenziazione dei rifiuti a nostro carico, lasciando ad Aversa l’onere del trasporto in discarica”. “La nostra parte l’abbiamo fatta, ma il Comune di Aversa no. Così come non ha realizzato la variante stradale necessaria a superare il problema della larghezza della strada che nel tratto da via Atellana a via Tatarella è di 2 metri e 50 centimetri, mentre nella parte da via Tatarella a via dell’Archeologia è di circa 30 metri”.
“Tempo addietro ad Aversa c’era un progetto di ampliamento della parte stretta dell’arteria, poi – ricorda Aquilante – per l’intervenuta edificazione di una parte dell’area non si parlò più di ampliamento ma di una variante che avrebbe dovuto superare gli edifici, da realizzare espropriando il suolo necessario a realizzare quello che sarebbe stato un secondo collegamento tra via Atellana e via dell’Archeologia, ma non se ne è fatto più nulla”.
“Il comune di Aversa – osserva il vicesindaco – non ha mantenuto l’impegno così come non ha mantenuto quello di intervenire per prelevare i sacchi bianchi e farli portare in discarica rendendosi direttamente responsabile delle condizioni di rischio ambientale in cui versa la stradina”. “Personalmente, spero che il nuovo sindaco che, tra l’altro, è un collega architetto di cui ho stima, possa intervenire facendo rispettare gli impegni assunti dall’ufficio ambiente del suo comune con quello mio comune”, conclude.