Sant’Arpino, AD non molla su “doppio incarico” alla Tinto: “E’ un parafulmine?”

di Redazione

Sant’Arpino – Carissimi concittadini, nostro malgrado, siamo costretti a tornare ancora una volta sulle vicende che stanno caratterizzando la gestione della macchina amministrativa del Comune di Sant’Arpino.

Partiamo, anzi sarebbe più corretto dire ritorniamo, sull’incarico alla presidente del Consiglio comunale Ivana Tinto in materia di Cultura e Politiche Giovanili. E siamo costretti a ritornarci, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Riguardo a tale nomina, nell’intervento precedente, ci si limitava a sollevare una questione sia morale che politica, facendo presente al sindaco Dell’Aversana e alla stessa Tinto, che il compito del presidente del Consiglio, è quello di disciplinare gli interventi dei singoli consiglieri comunali, ammettere le interpellanze, le interrogazioni, le mozioni dei singoli consiglieri, e dirigere la seduta. E che la funzione del presidente, è indirizzata al corretto funzionamento delle istituzioni, e quindi deve essere del tutto neutrale, garantendo la sua imparzialità nello svolgimento delle attività del Consiglio.

In seguito a tale appunto, abbiamo chiesto al sindaco chi potrà mai garantire il ruolo super partes che è proprio del presidente del Consiglio, nell’attimo in cui si dovrà discutere di atti in materia di Politiche Giovanili e di Cultura. Soprattutto in virtù del fatto che la Tinto è stata votata all’unanimità, dalla maggioranza e dalle opposizioni, come presidente del Consiglio Comunale, nel nome dell’imparzialità.

Ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine. Ovviamente ci aspettavamo una risposta da parte di Dell’Aversana, la quale non si è fatta attendere. Ma, come al solito, ha evidenziato un suo limite per quanto concerne il concetto di democrazia. 

Ci ha replicato dichiarando che l’incarico alla Tinto le è stato attribuito nel rispetto dell’articolo 21, comma 5, dello Statuto Comunale, e che si tratta di un incarico con funzioni meramente propulsive e di consulenza nelle specifiche materie di Cultura e Politiche Giovanili, ove è precluso alla Tinto qualsiasi potere gestionale. Infine, ci ha tenuto a precisare che quando nel recente passato, la carica di Presidente del Consiglio è stata svolta dall’allora assessore Angela Salino, nessuno di Alleanza Democratica abbia mai lamentato un difetto di imparzialità.

E anche questa volta ti sbagli caro Peppino. Perché, come potrà confermare il Segretario Generale del Comune di Sant’Arpino, Geraldo Bonacci, la consigliera Iolanda Boerio palesò tale anomalia quando fu affidato tale incarico alla Salino.

Ma poi, caro Peppino, ci potresti spiegare cosa vuole dire, per un delegato alla Cultura, avere un “ruolo di funzioni meramente propulsive e di consulenza e di assenza di potere gestionale”? Ci stai dicendo forse che la Tinto sta svolgendo la funzione di parafulmine e qualcun altro gestirà appieno tale delega? Anche perché ci chiediamo, come si comporterà di fronte “all’elargizione” dei vari patrocini per le manifestazioni culturali locali? Soprattutto perché, nella tua campagna elettorale, ti sei vantato tanto di portare avanti una battaglia di trasparenza! E a tal riguardo, chiediamo ancora una volta alla Presidente Tinto, nel nome della vera trasparenza, di fare un passo indietro. 

Ma non è la prima volta che il Sindaco palesa tali limiti. Già il 9 luglio 2016, dopo aver evidenziato l’inopportunità politica della nomina del geometra Mimmo Iovinella ad Assessore all’Urbanistica con delega ai Lavori Pubblici e Edilizia Privata, sottolineando quanto citato dall’art. 24, comma 3 dello Statuto Comunale, e cioè che “I componenti della Giunta Comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio comunale”,  il sindaco Dell’Aversana, non smentendosi, ci illuminò con una delle sue perle di democrazia, affermando che Iovinella era stato legittimato dal voto popolare e che se non ci stava bene potevamo scegliere due opzioni: emigrare in un altro comune oppure tacere per sempre.

Forse il buon Peppino ha confuso il suo ruolo di Sindaco, con quello del Podestà, dimenticandosi che da quel triste periodo storico sono passati diversi anni, e che il diritto di libertà di critica, è sancito dall’art. 21 della Costituzione Italiana. L’apoteosi di tutto questo teatrino si è raggiunta appena pochi giorni fa, quando sono stati eseguiti i lavori di rifacimento della segnaletica stradale orizzontale e verticale nelle principali arterie stradali del paese.

Il caro Dell’Aversana, di quest’operazione, se ne è preso tutti i meriti, pubblicando tale operazione su di un volantino distribuito alla popolazione, dimenticandosi però di dire che i lavori erano già stati programmati in precedenza con la Determina n. 18 del 18.02.2016 che ha come oggetto “la rettifica della Determina n. 144 del 24.12.2015 con la quale si approvava la bozza O.D.A. n. 2563903 del 23.12.2015 e relativo all’acquisto della segnaletica stradale” ed affidati a una ditta. E invece di chiedere spiegazioni a chi di dovere per questo ritardo di 5 mesi, ha preferito invece auto elogiarsi, elevando così il suo ego a livelli altissimi (il buon samaritano si scandalizza solo quando gli conviene!).

Ma, a questo punto, visto che non lo vogliamo scomodare dai suoi sogni di gloria, saremo noi a chiedere di identificare i responsabili di tale ritardo. E le spiegazioni le pretendiamo dal Responsabile dell’Area, dal Sindaco f.f. e dall’Assessore alla viabilità in carica in quel periodo. Forse chi era preposto ad ottemperare a tale compito avrà avuto altro da fare?  Forse la grande mole di lavoro da espletare in quel periodo, avrà fatto si che la determina passasse in secondo piano? Forse qualcuno avrà boicottato questi lavori? O si tratta semplicemente dell’ennesima inadempienza perpetrata ai danni della comunità?

Caro Peppino Dell’Aversana, in appena due mesi dal tuo mandato, hai dimostrato tutta la tua incapacità nel governare questo Comune. Non hai fatto altro che piangerti addosso e trovare un colpevole per tutti i mali. Ci manca solo che ci imputi la colpa dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e del tentato golpe in Turchia.

Può darsi che quando hai deciso di riscendere in campo, la tua convinzione era quella che il tempo si fosse fermato al 1994. Ma cosa ti aspettavi di governare, Monte Carlo? O pensavi davvero che fare il sindaco significasse davvero mettersi solo una fascia tricolore al collo e pavoneggiarsi tra la gente? 

A questo punto, ci auguriamo davvero, che dopo la vittoria di questa tua personalissima “Primavera Araba santarpinese”, tu non porti il nostro amato paese nel caos totale in cui poi sono sprofondati i Paese che sono stati i veri protagonisti di queste primavere, a causa del tuo modus operandi saccente, spocchioso e in spregio ad ogni regola del buon senso civico. 

P.S. a breve ritorneremo su un altro consigliere comunale, incompatibile con la delega conferitagli. 

Alleanza Democratica per Sant’Arpino

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