Nove avvocati su 15 tra quelli eletti per partecipare quali delegati al Congresso nazionale forense, che si terrà a Rimini il prossimo ottobre, appartengono al Tribunale di Napoli Nord. Un esito significativo che rende ancora più assurda la decisione dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere di tenere fuori dalla votazione i colleghi che hanno lo studio nel circondario del tribunale di Aversa.
Decisione cancellata grazie ad una nota dal Consiglio nazionale forense che aveva confermato la possibilità per gli avvocati con studio nell’area del Tribunale di Napoli Nord (ma ancora iscritti e paganti a Santa Maria Capua Vetere) di poter partecipare all’assemblea sammaritana.
Due le liste composte da 10 candidati ognuna che hanno partecipato: «Avvocatura unita» (composta per la maggior parte da membri della Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere e da quelli dell’Associazione avvocati in Caserta) e un’altra composta dalle toghe dell’area del tribunale di Napoli Nord che ha registrato un exploit con l’elezione di ben nove delegati eletti.
Primo degli fra tutti, il penalista Alfonso Quarto (con 264 preferenze), già vicepresidente nazionale dell’Aiga ed ex presidente della locale sezione della stessa Associazione giovani avvocati e, a seguire, gli avvocati Raffaele Boccagna (208), Alessandra Mercorio (197) Sebastiano Schiavone (197), Adele Belluomo (196), Nunzia Caterino (191), Pietro D’Onofrio (185), Teodosio Clemente (184), Angela Coronella (170), Antonio Copersino (161), Anna Maisto (150) Carlo Maria Palmiero (149), Michele Di Fraia, presidente della locale sezione dell’Aiga; (142), Gianmarco Carozza, dell’Associazione avvocati in Caserta (140) e Fernanda D’Ambrogio, componente dell’Oua, Organismo unitario dell’avvocatura (130). Gli avvocati D’Ambrogio, Carozza e Belluomo facevano parte della lista «Avvocatura Unita» mentre altri tre eletti, gli avvocati D’Onofrio, Clemente e Mercorio avevano presentato una candidatura autonoma in assemblea.
