Addio ad Anna Marchesini, lutto nel mondo dello spettacolo

di Redazione

Anna Marchesini è morta. A dare l’annuncio su Facebook il fratello Gianni. “Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell’informazione – dice in un post – tengo a dirlo io. Ora in questo momento è morta mia sorella Anna Marchesini. Grazie a tutti”. 62 anni, storica componente del Trio assieme a Tullio Solenghi e Massimo Lopez, era malata da tempo di artrite reumatoide. I funerali si terranno in forma privata lunedì, alle 16 a Orvieto dove Marchesini era nata.

“Proviamo un dolore immenso, anche se sapevamo che quella malattia, e le medicine che si prendono, ti prosciugano: ma Anna ha dimostrato fino all’ultimo una incredibile capacità di lottare. Mi domando come abbia fatto a resistere per così tanto tempo, con un corpo minuto come il suo”: così fratello di Anna Marchesini, Gianni racconta gli ultimi istanti dell’attrice. “Sì, se n’è andata nella sua Orvieto, e lunedì i funerali li faremo nella nostra chiesa parrocchiale, quella di Sant’Andrea”.

“E’ sempre stata incredibilmente forte, l’ha dimostrato durante tutto l’iter della malattia: non so davvero come abbia potuto soltanto nel marzo scorso tenere il suo ultimo spettacolo teatrale. E dieci giorni fa ha fatto in tempo a vedere sua figlia Virginia laurearsi”.

Negli ultimi tempi, anche il rapporto di Anna con Orvieto si era ricomposto: “C’erano stati alti e bassi, ma da qualche tempo a questa parte – ricorda Gianni Marchesini – mia sorella si era come riconciliata con la sua città, e spesso la sentivo dire che Orvieto è veramente bella”.

La sua lunga carriera sempre all’insegna dell’intelligenza e dell’ironia ha abbracciato il teatro, la televisione e anche il mondo dei libri ma l’affetto del grande pubblico e la popolarità anche all’estero arriva con l’incontro all’inizio degli anni ’80 con Solenghi e Lopez con cui dà vita al mitico Trio e a memorabili interpretazioni, dalla sessuologa Merope Generosa a Wanna Marchi, da Rita Levi Montalcini alla Lucia dei Promessi Sposi.

Nata a Orvieto, il 19 novembre 1953, diplomata nel 1979 all’Accademia d’Arte drammatica Silvio d’Amico (dove è tornata nel 2007 come insegnante), debutta ancora allieva nell’estate del 1976 con Tino Buazzelli nello spettacolo «Il Borghese Gentiluomo”. A fine studi entra in compagnia Teatrale per la regia di Virginio Puecher (Piccolo di Milano) nello spettacolo ‘Platonov’ di Anton Cecov. Nel 1980 è con Mario Scaccia nello spettacolo ‘Il Trilussa Bazar’, l’anno successivo con la regia di Mario Maranzana ne ‘Il Barbiere di Siviglia’ e nel 1982 ne ‘Il Fantasma dell’Opera’.

Ma proprio nel 1982 c’è la svolta: l’incontro avvenuto tra le risate – come lei stessa racconta – prima con Solenghi e poi con Lopez, la nascita del Trio e l’inizio della ‘sfrenata’ e ‘libidinosa’ attività come autrice-attrice-regista. Scritturati dalla Rai di Genova per 13 puntate di un varietà radiofonico del sabato mattina, ne arrivarono a fare ben 52 su Radio2. Poi la tv con Tastomatto, nel 1985/86 La grande maratona di Domenica In (40 puntate) e nel 1987 l’edizione di Fantastico 7 passata alla storia: in uno sketch il trio prese in giro l’Ayatollah Khomeini. Per ritorsione l’Iran Air sospese i voli con l’Italia mentre il governo Iraniano richiama l’ambasciatore a Roma e chiude l’Istituto italiano di cultura.

Nel 1988 debutta il primo spettacolo del Trio a teatro Allacciare le cinture di sicurezza al Sistina con il tutto esaurito e repliche per tre anni. È la volta dello strepitoso successo della parodia de I Promessi Sposi  trasmesso in 5 puntate da Rai 1 con ascolto medio di 13 milioni e picchi di 17. Nel ’90 ancora teatro con In principio era il Trio. Poco dopo il Trio si scioglie e i tre attori continuano con successo carriere soliste.

Nel 2008 torna in televisione, dopo una lunga assenza per la sua malattia, nella celebrazione dei 25 anni di attività del Trio con Non esiste più la mezza stagione. Autrice di tre romanzi Il terrazzino dei gerani timidi (Bur), Di Mercoledì (Bur)e Moscerine (Rizzoli). Oggi – come ricorda l’ufficio stampa Paola Rotunno – lascia la figlia Virginia di 23 anni appena laureata.

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