“Tra un anno mi fermo. Voglio diventare mamma!” E’ questa la rivelazione di Arisa, che, in concerto a Milano al Teatro Carcano, chiude il live con una canzone romantica dedicata al fidanzato Lorenzo. Perchè spiega “l’amore è la cosa più importante nella vita”.
Una dichiarazione che arriva a seguito di un’esibizione sicuramente non annoverabile tra le migliori della cantante italiana. “Domani, nelle vostre recensioni su Facebook, scriverete che sono un disastro?”. I problemi tecnici non mancano, la voce non sempre arriva dove dovrebbe, ma il pubblico non sembra dare valore agli inconvenienti. Per Arisa sono applausi scroscianti, forti, di quelli che danno calore.
Una carriera quella di Arisa, che è stata condotta privilegiando sempre e solo la musica, tralasciando i tecnicismi. Un tour nel quale – come dice se stessa – “si è dato spazio al mio ultimo lavoro “Guardando il cielo”. E abbiamo riscoperto in un quartetto medley alcuni brani del primo disco: da ‘L’uomo che non c’è’ a ‘Nel regno di chissà che c’è’. Il mio repertorio ha subito una flessione. Si è un po’ allontano dagli inizi, con uno swing molto forte. C’era un ritmo che richiamava gli anni 40. Siccome fa parte di me, ho deciso di riportarlo alla luce”.
E poi ancora: “In tutta la mia produzione artistica, se posso entrare a far parte della categoria degli artisti, c’è sempre qualcosa di nuovo. Anche quando scrivo su un quaderno mi rendo conto che ho tante grafie diverse, sono sempre alla ricerca di nuovi stili. A volte arrivano delle canzoni che non ci azzeccano con me. Ma vanno bene lo stesso. Le mie sono più passionali come scritture. Vado al sodo e sono molto istintiva”.
Quanto poi alla sua partecipazione a X Factor, Arisa dichiara: “Era un lavoro che desideravo rifare. La giuria è diversa: Alvaro, Fedez e Manuel sono molto professionali e sono esseri umani che amano la musica… Ci sono i ragazzi tanti sogni e possibilità di dare. Ci sono delle anime che hanno diritto di andare in tv, ho la fortuna di lavorare con delle persone che mi daranno la possibilità spero di aprire delle porte”.