Malpensa (Varese) – Alle sempre più raffinate tecniche di profiling elaborate dagli investigatori della Guardia di Finanza di Malpensa ed affinate in anni e anni di duro e proficuo lavoro di screening antecedente l’atterraggio del volo, si è recentemente affiancata una nuova attività di ricerca.
Il complesso incrocio dei risultati dell’analisi delle liste di volo ha consentito di “espandere il teatro operativo antidroga”, permettendo alle Fiamme Gialle di Malpensa di segnalare ai loro colleghi africani, europei e sudamericani – tramite il flusso di interscambio informativo con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno e il II Reparto del Comando Generale del Corpo – la presenza a bordo dei voli analizzati di potenziali corrieri di stupefacenti.
I risultati ottenuti nell’ambito dell’operazione “Carioca” sono stati di assoluto rilievo: l’individuazione dell’esistenza di sodalizi criminali di matrice sud-americana aventi radici e basi operative in un’area compresa tra Argentina, Paraguay e Brasile, impegnati nell’organizzazione dell’invio di corrieri di sostanze stupefacenti destinate al continente europeo, ha portato alla creazione di una fitta rete di interscambi con gli Esperti del Ministero dell’Interno e gli Ufficiali di collegamento del Corpo competenti per Spagna, Portogallo, Francia, Paesi Bassi, Ghana e Nigeria, che hanno fatto da tramite con le Forze dell’ordine di questi Paesi, per consentire l’adozione dei provvedimenti necessari all’intercettazione dei corrieri, alcuni dei quali “ovulatori”.
Pertanto, l’attività di servizio – realizzata da un’aliquota di militari della Guardia di Finanza di Malpensa altamente specializzata sull’analisi delle liste volo – ha permesso di informare i colleghi che operano presso i diversi scali aeroportuali esteri interessati, segnalando l’arrivo di 8 narcotrafficanti, quattro dei quali “ovulatori” (risultati occultare all’interno del proprio corpo oltre 300 ovuli di cocaina), con il conseguente sequestro di quasi 7,5 chilogrammi di cocaina. Un altro, invece, l’aveva occultata sopra gli slip.
I fermati avevano infatti progettato di introdurre la sostanza stupefacente attraverso scali europei quali quello di Bruxelles in quattro occasioni, Amsterdam in due e Fiumicino in una), partendo da San Paolo in sette circostanze e da Nairobi in una, ma i tentativi sono fortunatamente falliti.
I dati presentati danno il senso dell’importanza e della rilevanza dello scambio rapido di informazioni tra le Istituzioni di diversi Paesi, non solo nell’ottica della pressante esigenza di contrastare i diversi illeciti economico-finanziari, ma anche in quella di osteggiare efficacemente i tentativi criminali di minare la sicurezza dei singoli Paesi.