Giffoni, Miriam Leone: “Amo il mio lavoro. Ho ancora da imparare”

di Emma Zampella

E’ una solare Miriam Leone quella che arriva al Festival di Giffoni, acclamata ed osannata dai giovani giurati. L’ex miss Italia ha, infatti, parlato del ruolo della donna, del suo lavoro in tv e del cinema, dichiarando che le “ragazze di oggi stanno potenziando il loro girl power, studiano, lavorano, escono di casa, sono sempre più libere di fare le proprie scelte. Le donne però dovrebbero fare più squadra, come gli uomini”.

La rossa siciliana deve tutto al suo debutto in tv prima come concorrente al concorso di bellezza e poi come conduttrice, dal 2008, del programma Uno Mattina Estate. “E’ stata la vera gavetta, con sveglia tutte le mattine alle quattro e mezzo” afferma con fierezza. Un percorso questo che le ha permesso l’accesso al mondo della fiction televisiva con due due personaggi che l’hanno segnata e fatta crescere: Veronica Castello, l’aspirante showgirl pronta a tutto nella serie di Sky sugli anni di Mani Pulite, “1992”, e l’ispettore della Omicidi Valeria Ferro nella serie di Rai3 “Non uccidere”: “Due ruoli molto diversi. Dopo la donna che punta tutto sulla sua fisicità di 1992, per Valeria ho fatto un lavoro di scarnificazione, per trasmettere la sua ferita, il suo mondo interiore”. Da poco si è anche conclusa l’esperienza di co-conduzione delle Iene: “E’ stato molto divertente, sono felice di averlo fatto, ma sapevo che per gli altri impegni non avrei potuto ripeterla, quindi, addio Iene”.

Come attrice, la Leone si sente arrivata ad un punto “in cui non mi interessa più tanto dimostrare ma essere. Amo questo lavoro, lo faccio con grande passione e umiltà e con la consapevolezza di avere ancora tanto da imparare”. Quest’anno è arrivata anche a Cannes con “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio: “Un maestro, che con te analizza ogni scena. Pur di lavorare con lui, giravo a Torino di giorno ‘Non uccidere’ e di notte il suo film”.

Miriam Leone è anche la protagonista femminile di un altro dei titoli più attesi della stagione, “In guerra per amore” di e con Pif: “Visto che il film è ambientato durante lo sbarco in Sicilia speravo per una volta di poter girare nella mia terra, ma niente, il mio personaggio vive a New York e noi abbiamo girato a Cinecittà. Pif è un uomo molto intelligente, un poeta, che nel suo modo così personale riesce anche a fare denuncia”.

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