E’ andato a fare visita al campo di concentramento di Aushwitz Papa Francesco che nel suo viaggio in Polonia ha deciso di ritagliarsi un momento di personale preghiera in quello che è stato lo scenario degli orrori della seconda guerra mondiale.
Papa Francesco, dalla premier Beata Maria Szydlo, ha poi incontrato individualmente 11 superstiti.
La prima tappa della giornata del pontefice alla Giornata mondiale della gioventù del Pontefice è stata nel santuario di Czestochowa.Il cammino del popolo polacco “ha superato, nell’unità, tanti momenti duri”, ha detto poi il pontefice. E oggi la Madonna nera di Jasna Gora “infonda il desiderio di andare oltre i torti e le ferite del passato e di creare comunione con tutti, senza mai cedere alla tentazione di isolarsi e di imporsi”.
Le parole di Bergoglio sono sembrate dirette alle scelte attuali della Polonia ed allo stesso sentimento dei polacchi rispetto all’emergenza profughi. Del resto, il Papa ha ribadito davanti alla folla immensa di giovani che lo attendevano a Cracovia: “Chiediamo tutti insieme al Signore di lanciarci nell’avventura della misericordia! Lanciaci nell’avventura di costruire ponti e abbattere muri, recinti e reti; lanciaci nell’avventura di soccorrere il povero, chi si sente solo e abbandonato, chi non trova più un senso per la sua vita”.
Papa Francesco successivamente ha lasciato Czestochowa in elicottero per fare rientro a Cracovia. La folla immensa che era nella spianata, circa mezzo milione di persone, tra le quali aveva compiuto un lungo giro in jeep scoperta prima della messa, ha potuto poi salutarlo di nuovo con un lungo applauso mentre il velivolo sorvolava la spianata gremita. Il Papa al santuario ha donato una rosa d’argento alla Madonna Nera, un dono esclusivo dei Pontefici in visita ai santuari mariani. L’oggetto è d’argento ed è composto dalla base in marmo rosa, sormontato da un vaso in argento con lo stemma papale, da cui partono i rami con tre rose e foglie.
“Siate capaci di azioni grandiose. Non c’è niente di più bello che contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia con cui tanti giovani vivono la vita”. Durante il suo discorso ai giovani della Gmg, papa Francesco non ha smesso di incoraggiare i ragazzi a sognare e a “opporsi a tutti coloro che dicono che le cose non possono cambiare”.
“Mi conforta il cuore, vedervi così esuberanti” ha detto Francesco alla folla in festa. “La Chiesa oggi vi guarda, il mondo oggi vi guarda e vuole imparare da voi”, perché la misericordia “ha il volto giovane” e i cuori misericordiosi hanno il coraggio di “lasciare le comodità”, sanno “essere un rifugio per chi non ha mai avuto una casa o l’ha perduta”, per chi è dovuto emigrare, sanno “condividere il pane con chi ha fame”, e poi è giunto al punto: si aprono per “ricevere il profugo e il migrante”.
Per questo li ha invitati, come ha fatto più volte, a non ‘pensionarsi’ prima del tempo: “Mi preoccupa vedere giovani che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita. Che si sono arresi senza aver cominciato a giocare. Che camminano con la faccia triste, come se la loro vita non avesse valore”.
Allo stesso tempo, però, la preoccupazione è che i ragazzi non si lascino attrarre da quelle che chiama “vertigini oscure”, che finirebbero per pagare care: “Fa pensare quando vedi giovani che perdono gli anni belli della loro vita e le loro energie correndo dietro a venditori di false illusioni (nella mia terra natale diremmo ‘venditori di fumo’) che vi rubano il meglio di voi stessi”.