Un pediatra del Policlinico San Matteo di Pavia, A.M.R., è stato arrestato con l’accusa di una presunta molestia sessuale su una paziente minorenne. La vittima, di 13 anni, sarebbe stata adescata su Facebook. L’ospedale ha provveduto all’immediata sospensione cautelare dal servizio del medico e all’avvio della contestuale procedura disciplinare nei suoi confronti.
Il medico arrestato, che è stato posto ai domiciliari su ordine del gip di Pavia, è responsabile del servizio di gastroenterologia del reparto di pediatria del Policlinico e dirigente dell’Asp (Azienda servizi alla persona).
L’indagine, spiega la Questura, è durata parecchi mesi ed è nata dalla denuncia dei genitori di della 13enne affetta da una grave patologia gastrointestinale che la rende “persona incapace di svolgere compiti e funzioni proprie della sua età”. Per questo era in cura presso il reparto di gastroenterologia del Policlinico San Matteo, dove era sottoposta ad una terapia sperimentale.
L’uomo avrebbe svolto “un’attività di adescamento protrattasi per circa tre mesi” in cui l’uomo, con “inequivocabili chat su Facebook” teneva i contatti con la ragazzina; inizialmente si proponeva come medico amichevole conquistando la fiducia della tredicenne, poi si sarebbe dimostrato molto interessato ed attratto anche fisicamente da lei fino a ad arrivare a colloqui di natura sessuale nei quali si faceva promettere un bacio.
In occasione di un ricovero della paziente, la scorsa estate, il medico, approfittando del fatto che la minore fosse da sola in camera, “poneva in essere atti sessuali nei confronti della giovane consistiti in baci sulla braccia e sulla bocca su di una minore che, in considerazione del contesto e delle motivazioni pur cui si trovava in quale luogo, era in balia degli eventi”.
“Il quadro che emerge da quanto è contestato dai giudici della Procura di Pavia – si legge in una nota del San Matteo – è di grave rilevanza criminosa e accerta un comportamento odioso, ancor più spregevole perché coinvolge, come vittima, una minore in condizione di fragilità”.