Operazione “Labirinto” quella scattata all’alba sul territorio nazionale, ordinata dal gip del Tribunale di Roma. 24 persone sono state arrestate (di cui 12 ai domiciliari), nel corso dei controlli sono stati sequestrati beni e quote societarie per 1,2 milioni di euro. Tra gli indagati c’è anche Antonio Marotta, avvocato, parlamentare dell’Ncd in carica.
I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita. Al centro delle indagini le attività sospette di un consulente tributario. Indagato anche Giuseppe Pizza, ex sottosegretario all’Istruzione con Berlusconi premier ed esponente della Nuova Democrazia. E con lui anche il fratello Raffaele Pizza, faccendiere considerato figura centrale nell’inchiesta. Fra gli altri nomi coinvolti figura Vittorio Crecco, ex direttore generale dell’Inps.
Raffaele Pizza, secondo gli investigatori, svolgeva “un’incessante e prezzolata opera di intermediazione nell’interesse personale e di imprenditori senza scrupoli interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche”. Non solo: il faccendiere, “sfruttando i legami stabili con la ‘politica’, si adoperava anche per favorire la nomina, ai vertici di enti e di societa pubbliche, di persone a lui vicine, così’ acquisendo ragioni di credito nei confronti di queste che, riconoscenti, risultavano permeabili alle sue richieste”.
Il faccendiere, sempre secondo i finanzieri, utilizzava uno studio accanto al Parlamento, in una nota via del centro, “per ricevere danaro di illecita provenienza, occultarlo e smistarlo”, avvalendosi in un caso anche della collaborazione di un parlamentare, attualmente indagato.
Complessivamente si tratta di oltre 50 tra arrestati e indagati, ritenuti “organici al sodalizio criminale”. Attualmente sono ancora in corso le perquisizioni finalizzate all’acquisizione di ulteriori elementi utili al prosieguo delle indagini che stanno interessando oltre 100 obiettivi tra la capitale, il Lazio, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria e la Campania.
Tra gli arrestati figurano anche due dipendenti infedeli dell’Agenzia delle Entrate di Roma, individuati in collaborazione con gli organi ispettivi interni della stessa Agenzia. Le indagini, coordinate dalla Procura capitolina, sono partite dall’approfondimento di svariate segnalazioni per operazioni sospette nei confronti di un consulente tributario romano e di un labirinto di società’ a lui riferibili che movimentavano grandi somme di denaro tra i conti correnti personali e aziendali.
Ricostruita l’operatività’ di “una ramificata struttura imprenditoriale illecita che negli anni oggetto d’indagine ha movimentato oltre 10 milioni di euro giustificati da fatture false a scopo di evasione e per costituire riserve occulte da destinare a finalità’ illecite, attraverso una galassia di società cartiere (costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati)”. Per “ammorbidire” eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte, il consulente si avvaleva anche della collaborazione dei due dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Roma.
Antonio Marotta, deputato di area Popolare Ncd-Udc, Marotta, 68 anni, avvocato originario di Torchiara (Salerno), già deputato nella passata legislatura con l’Udc, è stato eletto nel 2013 nelle liste di Forza Italia-Pdl, da dove poi nel giugno 2015 è passato a Area Popolare. E’ stato anche consigliere laico del Csm nel 2002 in quota Udc. Da agosto 2006 al febbraio 2009 è stato vice capo del Dipartimento di Giustizia del Personale e dei servizi. Nel maggio del 2012 il Senato lo ha eletto vice presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. “E’ un equivoco” ha commentato “Io credo di essere al di fuori di tutto al cento per cento”.