Savona – La polizia di stato ha arrestato due stranieri e ne ha denunciato un terzo nell’ambito di un’indagine finalizzata ad accertare attività con finalità di terrorismo. Si tratta di tre marocchini, tra i 27 e i 44 anni, tutti residenti da anni nella provincia di Savona e con precedenti.
Le indagini, condotte dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova, sono nate dopo la segnalazione di una giovane savonese che aveva ricevuto su Whatsapp un messaggio da un numero sconosciuto e proveniente dal Marocco che come foto profilo aveva quella di una ragazza con un mitra in mano ed in posizione di tiro.
Solo in un secondo momento, la savonese ha ricordato che tre mesi prima aveva prestato il suo telefono a un ragazzo incontrato in una struttura data in cessione a profughi provenienti dall’Africa, il ragazzo le aveva chiesto di poter contattare suoi conoscenti nel Paese d’origine.
Le successive indagini della Polpost ligure hanno quindi ricostruito una fitta rete di contatti dai quali emergeva il sospetto di possibile attivismo dei tre indagati nel campo del proselitismo all’autoproclamato Stato Islamico. La complessa attività investigativa, che si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche internazionali e telematiche, ma anche del costante monitoraggio delle navigazioni in Rete, ed in particolare sui social network, degli indagati ha evidenziato come i tre marocchini creassero profili Facebook utilizzando numeri di cellulari intestati ad altre persone.
Intanto un imam marocchino di 51 anni, Mohammed Madad, residente fino a 6 mesi fa nel Reggiano e di recente nel Vicentino, è stato espulso su provvedimento del ministro dell’Interno per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello Stato.
Fino a pochi mesi fa l’uomo era a capo di un luogo di culto islamico nella frazione di Gatta di Castelnovo Monti (Reggio Emilia). Era seguito da tempo dalla Digos della Polizia di Reggio Emilia per il suo atteggiamento radicale, e ultimamente i suoi sermoni a Noventa Vicentina, dove nel mentre si era trasferito, avevano assunto un profilo sempre più antioccidentale. Il sospetto è che potesse anche agevolare il terrorismo internazionale.
Madad è stato prelevato da casa, ed è stato imbarcato su un volo in partenza da Fiumicino e diretto in Marocco. Proprio in ragione della sua sospetta pericolosità gli è stato inflitto il divieto di rientrare in Italia per i prossimi 15 anni. L’uomo aveva chiamato una delle sue figlie “Jihad”.