Aversa, caso custode. La dirigente della ‘Pascoli’: “Tutto secondo regole”

di Antonio Arduino

Aversa – “Tutto è stato fatto secondo le regole. Chi dice il contrario è solo male informato”. A chiudere la polemica nata a seguito della pubblicazione sui media della notizia di una presunta assunzione come custode della scuola media ‘Pascoli’, con assegnazione in uso gratuito di una casa, che sarebbe stata fatta grazie alla delibera di giunta numero 16 dell’8 agosto che ha approvato la proposta dall’assessore alla pubblica istruzione è la dirigente scolastica, Maria Rosaria Bocchino.

“Essendo andato in pensione il vecchio custode a marzo 2014 abbiamo avuto necessità di sostituirlo. Di conseguenza – spiega la dirigente della Pascoli – ho immediatamente informato il Comune del pensionamento del mio dipendente e del fatto che ne avrei nominato un altro, essendo questa nomina di mia competenza”.

“Per una questione di correttezza essendo il comune proprietario dell’immobile che era stato concesso a suo tempo in uso al custode andato in pensione ho sollecitato –continua la dirigente- l’amministrazione a riprendere in carico l’immobile per, poi, rinnovare il comodato d’uso per il nuovo custode”.

“In attesa di riscontro, nel mese di agosto 2014 l’istituto – ricorda – è stato oggetto di una serie di atti vandalici, di conseguenza sollecitai l’allora sindaco Sagliocco, che si attivò per mettere delle telecamere temporanee, a sottoscrivere il comodato, ma la cosa non fu possibile per lo scioglimento dell’amministrazione. Tornai alla carica con il commissario, sia con il primo che con il secondo. Quest’ultimo – dice la dirigente scolastica – mi indirizzò al comandante Guarino che avrebbe dovuto concludere l’iter”.

“Per snellire i tempi trasmisi al comandante la bozza del contratto e il disciplinare, ma – sottolinea – nonostante le mie insistenze verbali e scritte, il contratto non veniva firmato”. “Nel frattempo –continua – essendo necessario nominare un nuovo custode per garantire la sicurezza della scuola in vista dell’inizio del nuovo anno, seguendo le procedure di legge che prevedono l’attribuzione dell’incarico ad un dipendente della scuola che abbia la qualifica di Ata, ovvero collaboratore scolastico (il vecchio bidello, ndr), ho preparato il bando interno al quale ha partecipato uno solo dei dieci collaboratori in servizio e che, ovviamente, ha avuto la nomina”.

“A settembre 2015, contestualmente alla nomina del mio dipendente quale custode, ho inoltrato –ricorda- domanda all’amministrazione affinché rinnovasse il comodato d’uso dell’abitazione. Non avendo avuto risposta ho rinnovato nuovamente la richiesta alla nuova amministrazione che ha aderito prontamente concedendo l’abitazione che non poteva andare ad altri essendo vincolata ad essere la casa del custode che, ripeto, per legge deve essere nominato attingendo dal personale Ata in servizio nella scuola”.

“Da sottolineare – aggiunge la dirigente – che la nomina non prevede aumenti di stipendio cosicché il dipendente nominato custode continua a percepire gli emolumenti che gli venivano corrisposti prima. Certo ha gratuitamente una abitazione ma paga di tasca sua la luce, il gas, la tassa sui rifiuti ed ogni altra utenza dell’abitazione assicurando il servizio di vigilanza sia diurno che notturno”.

“E a puro tutolo informativo è giusto far sapere che il dipendente nominato custode prima di entrarvi, nel corso del mese di gennaio 2016 ha rimesso a posto a sue spese la casa che era stata letteralmente distrutta dai vandali e dai tossicodipendenti che penetravano nottetempo dal giardino confinante con un condominio privato”, conclude Maria Rosaria Bocchino.

Insomma, quello ratificato con la delibera 16 dell’8 agosto era un atto amministrativo dovuto che sarebbe stato effettuato già da settembre 2015 se non fosse caduta l’amministrazione Sagliocco.

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