Aversa, lampade votive al cimitero: “Pagare un servizio che non c’è?”

di Antonio Arduino

Aversa – Caos al cimitero dove il personale dell’ufficio di custodia dal 5 agosto deve fronteggiare decine di cittadini che chiedono informazioni sul come e dove richiedere interventi di manutenzione delle lampade votive dal momento che, stando a quanto si legge sui manifesti affissi dall’Ente Comunale, dal 5 agosto sono tenuti a pagare il canone per il servizio delle lampade votive.

Un servizio che, di fatto, ad oggi ancora non viene effettuato perché “stanno provvedendo, oggi non c’è forse domani” avrebbe risposto uno dei custodi a chi domandava la sostituzione di lampade fuori uso da mesi. “Se il servizio ancora non c’è perché dovremmo pagare il canone?” si sono chiesti in tanti prendendo il bollettino del conto corrente che andrebbe pagato entro il 10 settembre (20 euro per lampada), pena la sospensione di un servizio al momento assente.

Per i responsabili comunali del settore pagare il canone sarebbe doveroso ma sarebbe altrettanto doveroso, sostengono i cittadini, assicurare il servizio che manca da circa un anno e mezzo. Fino ad allora era stato assicurato da due operatori della ditta Rocco gestrice del servizio lampade votive dal 1956, che aveva ceduto il passo nel 2013 per la morte del titolare. Per affidarlo ad una nuova ditta sarebbe stato necessario bandire una gara per affidare sia il servizio che effettuare l’adeguamento alle norme di sicurezza dell’impianto realizzato negli anni 50.

Un intervento che per l’alto costo previsto, pari a circa 3milioni di euro non sarebbe stato possibile affrontare dalle casse comunali e sarebbe stato poco conveniente per qualsiasi società operante nel settore. Così per garantire la continuità del servizio, mantenere i posti di lavoro dei due ex dipendenti e fare entrare denaro nelle casse comunali che dalla ditta Rocco non avevano mai ricevuto una lira, né un centesimo non essendo stato previsto un pagamento nel contratto stilato nel 1956, l’allora sindaco Sagliocco  suggerì ai due ex dipendenti della ditta Rocco di creare una società, oggi regolarmente formata e certificata negli all’albo europeo del settore, per poter affidare a loro temporaneamente il servizio, in attesa di risolvere in maniera definitiva la questione.

Nelle intenzioni dell’allora sindaco c’era quella di stabilizzare i due ex dipendenti della ditta Rocco e realizzare con il loro lavoro l’ammodernamento e l’impianto procedendo a zone, così da ottenere il massimo risultato con la minima spesa. Purtroppo non fu possibile realizzare il progetto per lo scioglimento anticipato dell’amministrazione e l’idea non fu presa in considerazione dal commissario prefettizio.

Di conseguenza il servizio di manutenzione fu sospeso insieme a quello di riscossione dei canoni per le lampade votive, effettuato gratuitamente dai due ex operatori della ditta Rocco che gestivano anche un database specifico che da maggio 2015 che non viene più aggiornato, così come da quella data non venivano più effettuato il pagamento del canone da parte sia dei cittadini sia delle congreghe.

Una situazione inaccettabile per l’amministrazione comunale che ha deciso di intervenire avviando la riscossione del canone senza però affidare contemporaneamente il servizio di manutenzione. Certo si “starebbe provvedendo”. Ma come? Procedendo con un affidamento diretto, cosa che potrebbe dare adito ad illazioni da parte della minoranza consiliare, o attraverso un bando di gara? Una scelta, quest’ultima, che permetterebbe ai due ex dipendente della ditta Rocco, oggi titolari di una regolare è certificata società operante nel settore, di partecipare avendo ottime probabilità di vittoria per l’esperienza è la qualità del servizio offerto in un quarto di secolo.

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