Aversa, lo “scandalo” del custode della scuola ‘Pascoli’: Turco smentisce

di Antonio Arduino

Aversa – Lo scandalo che non c’è. E’ quello denunciato da chi ha sottolineato che, con la delibera di giunta numero 16 dell’8 agosto, l’amministrazione avrebbe dato una casa e un lavoro un certo “signor Na…”, permettendogli di diventare il custode di una scuola comunale e di occupare gratuitamente la casa destinata al dipendente senza rendere pubblica questa intenzione e senza valutare la possibilità di una scelta alternativa.

Un comportamento scandaloso se le cose fossero andate. “La realtà, invece, è molto diversa”, fa sapere Federica Turco, vicesindaco e assessore alla Pubblica istruzione, che avrebbe proposto alla giunta l’assegnazione dell’abitazione.

“Volesse il cielo che all’amministrazione fosse possibile dare lavoro, e case, a chi non ne ha. Purtroppo – continua Turco – non ha questa possibilità. Nel caso oggetto di contestazione a nominare il custode della scuola media ‘Pascoli’ è stata la dirigente scolastica Maria Rosaria Bocchino che aveva il potere di farlo e che avrà sul libro paga della scuola questo dipendente”.

“Quanto all’assegnazione in comodato gratuito della casa destinata al custode devo ricordare – sottolinea il vicesindaco – che per legge quel tipo di abitazione non può essere assegnata ad altri così che la Giunta non avrebbe potuto rispondere negativamente alla richiesta della dirigente scolastica che il 14 luglio la presentava per la seconda volta avendolo già fatto lo scorso settembre dopo aver nominato quale custode un collaboratore scolastico che, è giusto ricordare, aveva già occupato, ma in maniera arbitraria, la casa lasciata libera dal predecessore andato in quiescenza”.

“In pratica – tiene a precisare Turco – la giunta ha regolarizzato una situazione che, tra l’altro, poteva essere regolarizzata dal commissario prefettizio e l’ha fatto senza assumere oneri economici perché ha acconsentito alla concessione in comodato dell’abitazione al dipendente della scuola ‘Pascoli’ indicato quale custode dell’istituto, imponendo che si faccia carico delle spese di tutte le utenze. Vale a dire il custode dovrà pagare la luce, l’acqua, il gas e la tassa sui rifiuti come tutti i cittadini aversani”.

“Quindi, ribadendo che, per disposizioni di legge, quella abitazione non poteva essere data ad altri che al custode della scuola, chiunque fosse, non c’è alcun tipo di scandalo, né l’amministrazione ha dato lavoro o case. Piuttosto – conclude l’assessore – quanto avvenuto ci ha dato spunto verificare il diritto ad occupare, da parte degli attuali custodi, le abitazioni collegate alle scuole di pertinenza dell’amministrazione e le condizioni d’uso concesse per uniformare il criterio di assegnazione relativamente agli oneri dovuti per le utenze”.

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