Aversa, violenze al “Moscati”: la Fials chiede rafforzamento personale e sorveglianza

di Antonio Arduino

Aversa – Raddoppiare il personale addetto al triage e rinforzare il presidio della Polizia di Stato. Questa la richiesta del sindacato dopo la due giorni di follia in cui al pronto soccorso dell’ospedale “Moscati” di Aversa sono state registrate due risse con danni fisici al personale, danni alle suppellettili ed arresti.

“Quanto accaduto è solo l’ultimo, ma non sarà l’ultimo, episodio di violenza scatenato nel nostro pronto soccorso dal numero eccessivo di pazienti che vi fanno riferimento a causa della chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Frattamaggiore, della chiusura notturna del pronto soccorso dell’ospedale di Giugliano e della normale abbondante affluenza di pazienti provenienti da Aversa, dai comuni dell’agro aversano e dell’ hinterland napoletano che preferiscono raggiungere il Moscati, sia per la vicinanza sia per l’attrezzatura di cui è fornito, che assicura una assistenza efficace e completa che dovrebbe essere garantita da personale numericamente adeguato alle richieste ma che, di fatto, è numericamente carente sia per quanto riguarda quello infermieristico sia per quello sanitario”.

A parlare è Giuseppe Nacchia, segretario di presidio della Fials, il sindacato numericamente più rappresentato nell’Asl Caserta che il venerdì precedente la due giorni di follia, insieme al direttore sanitario pro tempore del Moscati, Mimmo Perri, aveva incontrato il direttore generale dell’Asl Mario De Biasio. “Avevamo segnalato al manager la carenza di personale infermieristico proprio il venerdì antecedente, segnalando – ricorda – l’impossibilità di garantire un livello adeguato di assistenza con infermieri, assunti attraverso agenzie interinali, che a causa della spending review si erano visti ridurre l’orario di lavoro mensile da 156-162 ore, a seconda dei mesi, a 118 ore”. “Ottenendo – continua – dal direttore l’annullamento della disposizione emessa dal predecessore nell’ottica di prediligere le necessità del servizio più che la spending review imposta dallo Stato”.

“Questo – prosegue Nacchia – permette di mantenere la presenza di 8 infermieri necessari a coprire i turni diurni e notturni sia feriali che festivi al pronto soccorso. Ma, dopo l’ennesima aggressione, di fronte ad una sempre crescente richiesta dell’utenza, sembra che questo non basti e che sia necessario raddoppiare il personale addetto al triage per ridurre le attese e incrementare il numero degli agenti del drappello di polizia per garantire la sicurezza dell’utenza”.

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Redazione
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