Mondragone – Schiappa, il sindaco per grazia ricevuta, fa propaganda politica con i soldi dei contribuenti mondragonesi.
Desta davvero sconcerto il fatto che il primo cittadino confezioni manifesti pubblici “pseudo istituzionali” per portare attacchi politici ai propri avversari.
E’ di questi giorni l’affissione di manifesti, con il logo del Comune di Mondragone, ad ogni angolo della città e all’interno degli uffici comunali in cui Schiappa, insieme alla sua maggioranza, lancia strali contro chi non la pensa come lui.
Nulla di strano se non fosse che gli attacchi politici che lui lancia contro i propri antagonisti, invece di essere pagati con proprio danaro, li sostiene con quelli della cassa comunale.
A differenza del sindaco, l’opposizione consiliare i propri manifesti li ha sempre pagati con l’autotassazione, rispettando i tempi di affissione che l’Ufficio Tributi determina in base alle richieste. Schiappa no! Con la scusa della comunicazione istituzionale, non solo non versa nelle casse comunali il dovuto, ma prevarica anche la normale dialettica tra le varie forze politiche presenti in città.
Un sindaco politicamente sottomesso “dalla luce di occhi beneventani”, di Forza Italia solo fuori dalle mura mondragonesi perché a lui è vietato – dal Partito Democratico – manifestarlo in Consiglio comunale ed eletto al primo turno per poco più di cento voti, che prima usufruisce del consenso popolare di ben cinque Consiglieri comunali (Piazza, Conte, Mascolo, Gallo e Napolitano) che gli attribuiscono un suffragio di circa 2000 voti, poi – per puro poltronismo – li scarica senza alcuna motivazione e che (dis)amministra con una maggioranza risicata di Consiglieri eletti per il rotto della cuffia, invece di spiegare alla città che cosa ha combinato con la richiesta di finanziamento alla Regione Campania per la realizzazione di un festival musicale, afferma pubblicamente che un rappresentante del Consiglio regionale di Mondragone non sarebbe stato in grado di influenzare la giuria che decideva sui fondi da assegnare.
Per Schiappa, insomma, il Consigliere regionale Zannini avrebbe dovuto condizionare i componenti la commissione per far prevalere un progetto deficitario solo perché arrecante la firma del sindaco di Mondragone.
Alla faccia della legalità e della trasparenza che questa maggioranza ribaltonista dice di praticare ogni giorno!
Questo sarebbe il nuovo corso nella conduzione amministrativa della città? Questo sarebbe il cosiddetto “per il bene della città”?
Evidentemente è molto più facile predicare bene per poi razzolare male, molto male.
Il consigliere comunale Giuseppe Piazza