Libia, Pinotti: “Italia è pronta a offrire basi militari e spazi aerei”

di Redazione

Roma – “Il governo è pronto a valutare positivamente un’eventuale richiesta di uso delle basi e dello spazio aereo se fosse funzionale a una più rapida e efficace conclusione dell’operazione in corso”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, parlando dei raid americani in Libia contro lo Stato islamico. L’operazione Usa, ha aggiunto, “non ha finora interessato l’Italia né logisticamente, né per il sorvolo del territorio nazionale”.

“Il governo ritiene che il successo della lotta per l’eliminazione delle centrali terroristiche in Libia sia di fondamentale importanza per la sicurezza non solo di quel Paese ma anche dell’Europa e dell’Italia”, ha spiegato Pinotti rispondendo al question time alla Camera dei Deputati, sottolineando: “L’Italia è convintamente parte della lotta anti-Isis e con altrettanta determinazione sostiene come fondamentale il coinvolgimento diretto e attivo delle popolazioni e dei governi locali nella lotta al terrorismo cui dare, su specifica richiesta, il necessario supporto”.

Secondo il ministro “tale richiesta di supporto emerge chiaramente dalle parole del presidente Serraj” e “per tali ragioni il governo mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica e sia con gli alleati americani per verificare lo sviluppo delle operazioni e l’eventuale esigenza di supporto indiretto”.

Pinotti ritiene che l’operazione Usa si sviluppi “in piena coerenza con la risoluzione delle Nazioni Unite numero 2259 del 2015 e in esito a una specifica richiesta di supporto formulata dal legittimo governo libico per il contrasto all’Isis nell’area di Sirte”.

Lì, ha ricordato, le forze libiche che hanno riconosciuto il governo del primo ministro Serraj stanno combattendo una “dura battaglia” per contrastare l’Isis, tra “grandi difficoltà e a caro prezzo” per i militari e la popolazione civile, in particolare per la loro mancanza di “capacità d’individuazione dei bersagli militari e per l’ingaggio di precisione”. L’azione militare americana, ha poi concluso, non prevede l’utilizzo di forze a terra.

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