Nino D’Angelo fa fatica a guadagnare l’ingresso del Trianon dove torna da direttore dopo sei anni. Da quando il passaggio di testimone alla Regione Campania (da Bassolino a Caldoro) travolse anche la sua direzione. Si concede con generosità e dà rassicurazioni a tutti perché “questo è il vostro teatro, è il teatro del popolo. Conoscete il significato della parola pubblico? Significa che vi appartiene”.
È un ritorno da star, icona, idolo ma anche da uno che ce l’ha fatta e per questo dà il buon esempio. L’ex caschetto d’oro ringrazia il governatore Vincenzo De Luca e i lavoratori, “veri eroi”. “Riapriremo a novembre e sarà festa per tutti voi” dice alla gente che sbraccia per un selfie con il suo idolo.
“La parola che mi piace per questo teatro” aggiunge “è sociale. Da qui riparte la speranza per Forcella”. I sindacalisti, i lavoratori, i fan, alcuni artisti. Il presidente del cda Gianni Pinto stappa con Nino lo champagne: “Questo teatro è stato massacrato, violentata, umiliato ma ora si riparte”.