I finanzieri del comando provinciale di Roma, in esecuzione del provvedimento emesso dal gip del Tribunale capitolino, su richiesta della Procura della Repubblica, hanno sottoposto a sequestro il patrimonio mobiliare e immobiliare riconducibile al conte Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein.
Le attività investigative sono state avviate a seguito di un puntuale monitoraggio dei grandi patrimoni connessi al settore ricettivo e hanno consentito di individuare, formalmente schermate dietro numerose società fittizie di diritto italiano ed estero (lussemburghesi e inglesi) intestate al personale di servizio, le ingenti disponibilità del conte.
Infatti, per il Fisco era un nullatenente che percepiva redditi al di sotto della soglia di povertà, in realtà si trattava del conte Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohenstein, ex marito della Principessa Sofia Borghese.
Le indagini hanno permesso di scoprire che i beni – intestati a società formalmente di proprietà del giardiniere e della domestica del conte – sono stati locati per cerimonie, convegni e soggiorni e che, dal 2011 al 2014, hanno fruttato al nobiluomo circa 12 milioni di euro mai dichiarati all’Erario, oltre ai circa 300mila euro di imposta municipale unica dovuta e non versata alle casse Comunali.
Tra le possidenze sono emerse il Castello di Tor Crescenza, edificato nel XV secolo (salito agli onori delle cronache per aver ospitato i ricevimenti in occasione delle nozze di noti personaggi dello sport e dello spettacolo) con annesse cinque ville, per un estensione di 4mila metri quadrati nel Parco di Veio, sette ville, edificate abusivamente a ridosso del mare, in località “Argentario” (Grosseto), nonché un elicottero, con tanto di insegna nobiliare, utilizzato dal conte per gli spostamenti tra le varie proprietà e ricoverato in un apposito hangar sotterraneo.
Alla luce della complessiva situazione reddituale e patrimoniale ricostruita nel corso delle investigazioni e data la sussistenza dei delitti di omessa e infedele dichiarazione dei redditi, la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’emissione di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle disponibilità individuate per un importo di circa 3 milioni di euro, pari alle imposte evase.
Si procederà, inoltre, a segnalare ai Comuni di Roma e di Monte Argentario di procedere all’abbattimento o all’acquisizione a patrimonio delle cinque ville costruite abusivamente nel parco di Veio (nelle immediate adiacenze del Castello di Tor Crescenza) e dei lussuosi locali edificati sull’Argentario in spregio delle norme edilizie vigenti.