Torino, espulso tunisino sospetto jihadista

di Gabriella Ronza

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano per motivi di prevenzione terroristica ha ordinato ai carabinieri del Ros di espellere Bilel Chiahoui. L’uomo, secondo quanto spiegato dagli investigatori, aveva manifestato “vicinanza ideologica all’estremismo jihadista e allo Stato islamico ed era legato a due foreign terrorist fighters tunisini morti nel teatro di guerra siro-iracheno”.

Chiahoui era stato arrestato alcuni giorni fa in Toscana, perché sospettato di essere un jihadista, dopo che aveva postato sul suo profilo Facebook la volontà di morire da martire a Pisa. Il provvedimento è scaturito dagli elementi raccolti dal Ros per prevenire e contrastare il fenomeno dei Foreign Fighters e Lone Wolves. Inoltre, il profilo Facebook del tunisino ventiseienne era stato aggiornato di recente sia con la fotografia di un uomo intento ad armare una pistola che con post di stima per la scelta dei due combattenti “martiri” che aveva definito tra “i pochi uomini veri che aveva conosciuto”.

Chiahoui aveva anche scritto che voleva porre fine alla propria vita. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Pisa hanno quindi intrapreso una caccia all’uomo che ha consentito di individuarlo e fermarlo per l’identificazione.

Poi il provvedimento del ministro Alfano. Bilel Chiuhoui non risulta abbia frequentato moschee in Italia ed era venuto nel nostro Paese nel 2013 per frequentare la facoltà di Lingue e culture arabe dell’università di Torino. Aveva così ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di studio che non era più stato rinnovato nel 2015. L’uomo era senza fissa dimora e ha numerosi precedenti penali per reati di droga.

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