Aversa, falso allarme bomba al tribunale: la condanna degli avvocati

di Livia Fattore

Aversa – Falso allarme bomba nella mattinata di martedì al tribunale di Napoli Nord, ospitato nel Castello Aragonese di Aversa, con gli uffici evacuati e l’arrivo degli artificieri.

Nel giorno dell’anniversario di quello che è stato l’unico nuovo ufficio giudiziario nato dal riordino del settore (il tribunale aversano fu, di fatto, inaugurato il 13 settembre del 2013, esattamente tre anni or sono), nelle cancellerie sono giunte due telefonate anonime con il centralinista che avvertiva della presenza di un ordigno esplosivo nei locali.

Dell’episodio veniva immediatamente avvisata la presidente del tribunale Elisabetta Garzo, assente per motivi di ufficio, che predisponeva per l’evacuazione dei locali, mentre sul posto giungevano i carabinieri del locale reparto territoriale, coordinati dal colonnello Vittorio Carrara.

I militari aversani sono stati coordinati anche da un’unità cinofila specializzata nel ritrovamento di esplosivi. Al termine del sopralluogo, i carabinieri non hanno potuto far altro che verificare che si era di fronte ad un falso allarme ed in questo senso stanno indagando per cercare di risalire ad eventuali colpevoli che hanno costretto i magistrati impegnati nelle udienze in programma a rinviarle con dispendio di tempo e risorse, arrecando danno anche alle parti presenti in giudizio.

“A fronte dell’incolumità pubblica – ha dichiarato la dottoressa Garzo – ho ritenuto opportuno far evacuare gli uffici. A colpirmi anche la concomitanza con l’anniversario di apertura del tribunale di Napoli Nord, una circostanza che poteva far ipotizzare anche la possibilità di un gesto dimostrativo. Alla fine tutto si è risolto per il meglio e spero che episodi del genere non abbiano più a ripetersi”.

Il falso allarme bomba ha creato non poco malumore tra gli addetti ai lavori. In particolare, gli avvocati hanno stigmatizzato il gesto le cui conseguenze si riflettono soprattutto sulle parti rappresentate nei processi che vedono allungarsi i tempi per vedere riconosciuti i propri diritti.

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