Aversa – “Canzone d’aiere”. Questo il titolo del terzo lavoro di Peppe Cirillo, il cantautore di origini napoletane, oramai aversano a tutti gli effetti.
Un talento naturale quello di Cirillo che, oltre a suonare diversi strumenti, dalla chitarra alla fisarmonica, al pianoforte, imparati da autodidatta grazie all’amore per la musica trasmessagli dal padre, ha dalla sua una voce calda e accattivante che rende le sue «poesie» dei cammei ricchi di suggestioni, dai ricordi degli oggetti e dei profumi della fanciullezza (presenti nel pezzo che dà il nome a tutto il cd e a Luna Lù) all’amore (soprattutto in Dimme addò staje, ‘E vase tuoi, L’ammore e’ accussì), che è uno dei temi maggiormente presenti nel sound del cantautore normanno insieme all’amore per Napoli e per quanto questa città rappresenta per tutti i campani.
Dodici pezzi, poco meno di un’ora di buona musica grazie alla voce di Peppe Cirillo che, a primo acchito, potrebbe essere scambiata per quella del compianto Pino Daniele o per quella di Fabio Concato o di Eduardo De Crescenzo. Invece, Cirillo possiede sonorità tutte sue che amalgama il tutto e passa oltre, regalando mosaici sonori gradevoli.
Una gradevolezza che viene anche dalle collaborazioni di rilievo che il cantautore aversano si è scelto per questo disco, musicisti che hanno suonato con : piano e rhodes con Pino Daniele, Mario Biondi, Zucchero, Gino Paolo, Ornella Vanoni, Sergio Bruni, Angelo Branduatdi: Pino Tafuto che ha curato anche arrangiamenti e direzione artistica; alla batteria Vittorio Riva; alle percussioni Emidio Ausiello; al contrabasso Roberto Giangrande; alla chitarra Franco Ponzo; al mandolino Vittorio Orabona; alla fisarmonica Sasà Piedepalumpo; al filicorno Gianfranco Campagnoli; a sax, flauto e clarinetto Pino Ciccarelli.