Aversa, Coppola: “Non perdete tempo a pettinare le bambole!”

di Redazione

Aversa – A tre mesi dalla fine della campagna elettorale, superata la fase della emergenza formale amministrativa, sarebbe il caso, nell’interesse della Città, di avviare un programma condiviso che, distinto per breve- medio-lungo termine, consenta ad Aversa di avviare un percorso di risanamento finanziario, riassetto organizzativo, rivisitazione dei servizi sociali alla Persona, riorganizzazione del territorio, riorganizzazione e gestione delle reti, valorizzazione delle eccellenze storico – artistico – culturali.

Rispetto a tali temi vi è poco, molto poco di ideologico, per cui, se si hanno a cuore le sorti della Città, l’intero Consiglio Comunale può procedere ad individuare un programma condiviso, scegliendo priorità e percorsi, affidandone l’attuazione all’Esecutivo, riservandosi un potere di controllo sull’attuazione stessa.

Se, invece, si è alla ricerca di visibilità individuali (chi ha vinto rivendicando la gestione del potere, chi non ha vinto aspettando errori per criticare con voti di merito) si continuerà in un perenne meccanismo di azione-reazione che, anziché rappresentare una sana, nobile ed auspicabile competizione, consumerà una liturgia della paralisi delle attività amministrative che, alla Città, certamente non fa bene.

Forse, inaugurare una nuova stagione partecipata con i suggerimenti dei cittadini potrebbe rappresentare la vera novità amministrativa della consiliatura appena avviata. Un’amministrazione partecipata che faccia scegliere ai Cittadini priorità e modalità di attuazione dei singoli problemi, da condividere nell’intero Consiglio comunale, renderebbe onore e merito a tutti i Consiglieri e non solo ad una parte di essi.

Ma un’iniziativa del genere, in presenza di una rappresentanza consiliare frammentata, che vede gruppi composti, prevalentemente, da poche unità, quando non da un singolo consigliere, e con i partiti tradizionali, tranne qualcuno, inesistenti sul territorio, da chi potrebbe essere assunta? Forse, solo il presidente del Consiglio comunale, che, pur se espressione di una parte dell’Assemblea, rappresenta, comunque, tutta la rappresentanza eletta della città potrebbe farsi carico di provare a spiegare, quale primus inter pares, ai colleghi consiglieri che gli interessi di Aversa vengono prima di qualunque bega politica, amministrativa o personale.

Se si vuole che Aversa recuperi una leadership territoriale, condivisa e riconosciuta anche dalla altre comunità che la circondano, bisogna dimostrarsi uniti e determinati, concentrando le energie, umane-politiche-amministrative, approfittando anche di una contingenza favorevole dell’amministrazione regionale, sulla soluzione dei problemi dei cittadini e non disperdendo inutili energie nella pettinatura delle bambole!

Alberto Coppola, docente di legislazione urbanistica alla facoltà di architettura dell’Università “Federico II” di Napoli

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