Aversa, il futuro dell’area Texas: presto seduta del Consiglio Comunale

di Livia Fattore

Aversa – Un’apposita seduta di Consiglio comunale per discutere del futuro dell’ex area Texas Instruments. A prometterlo, in tempi brevi, il sindaco Enrico De Cristofaro, dopo che due consiglieri di opposizione (Rosario Capasso e Giovanni Innocenti) avevano presentato una mozione, poi ritirata a seguito delle assicurazioni ricevute dal primo cittadino.

L’area in questione, simbolo del fallimento di un’industrializzazione che non si è mai effettivamente radicata, è, oggi di proprietà di una società che fa capo alla famiglia dell’ex presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro ed è al centro del dibattito politico da oramai venti anni.

Nella mozione rivolta allo stesso sindaco, al presidente del consiglio comunale Augusto Bisceglia e ai capigruppo consiliari, Capasso e Innocenti sottolineano l’urgenza e la necessità di un confronto sulla problematica in questione.

Necessità ed urgenza che si fanno tanto più pressanti in considerazione di una serie di contenziosi in atto tra comune di Aversa e proprietari del bene. Contenziosi che, di fatto, porterebbero a decidere i magistrati e non la collettività.

“Considerato – scrivono, infatti, i due consiglieri comunali – che autorizzazioni, revoche, nuove richieste, Piano Casa Regione Campania, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato potrebbero portare la magistratura investita della vicenda ad assumere determinazioni al posto del Consiglio Comunale deputato a decidere rispetto a quello che può realizzarsi o meno nell’area ex Texas, chiediamo sia il civico consesso a decidere”.

In questo senso si ipotizzano anche alcuni iter che potrebbero essere seguiti. Ad esempio, attraverso “un accordo di programma o attraverso l’instaurazione di un tavolo di concertazione con la proprietà, al fine di decidere una volta per tutte cosa fare nell’ex Texas e cosa riservare in quell’area per la Città di Aversa”.

“Quello che è mancato in tutti questi anni – hanno affermato Capasso e Innocenti – non sono state le certezze degli strumenti urbanistici vigenti (Prg e norme di attuazione), ma la volontà politica e il corretto inquadramento della vicenda. E’ ora di affrontare la problematica e risolverla nell’interesse primario della Città”.

Un’ipotesi questa del tavolo di concertazione condivisa da più parti e non solo pubbliche. Gli stessi rappresentanti della proprietà, infatti, hanno più volte affermato che sono pronti a concordare con l’amministrazione quale debba essere il futuro di quell’area (una volta in periferia, oggi al centro di una zona residenziale e urbanizzata, in prossimità della stazione della metropolitana di Aversa Ippodromo) tenuto conto che non può continuare ad essere tenuta abbandonata e trasformarsi in ricovero per senza tetto, come i ritrovamenti di giacigli improvvisati ogni tanto provano.

Diverse sono state nel corso degli anni le proposte, non sempre accompagnate da adeguata lucidità considerato, ad esempio, che l’utilizzazione pubblica dovrebbe anche considerare i costi per un eventuale acquisto o per il ristoro in caso di esproprio. Si è parlato, ad esempio, di un polo informatico, di un progetto di housing sociale che ha anche ricevuto lusinghieri riconoscimenti sino a strutture che potrebbero essere al servizio della vicina fermata della metropolitana di Aversa Ippodromo.

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