Gricignano – “Si sono susseguiti atti intimidatori da parte di alcune associazioni civiche che hanno impedito le normali attività lavoratori del nostro impianto, bloccando l’accesso e l’uscita di ogni mezzo e lavoratore”. Così la Ecotransider, in una nota inviata al Comune, definisce l’azione dei cittadini di Gricignano che da oltre una settimana sono in presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento ritenuto la “fonte” della puzza che infesta da anni il territorio.
“Intimidatorio”, quasi ad accusare i manifestanti di violenza, quando in realtà la protesta finora si è rivelata assolutamente pacifica. La conferma si è avuta lunedì, con oltre 5mila persone, tra cui tantissimi bambini, scese in strada per invocare, con rabbia ma grande civiltà, il “diritto a respirare”.
Intanto, nella stessa nota l’azienda chiede la proroga di sei mesi per l’adempimento delle prescrizioni impartite dal Comune, relative alle difformità riscontrate nello stabilimento. Una proroga necessaria a causa di circostanze che la stessa azienda ritiene “a sé non imputabili”.
“Per poter ripristinare l’impianto – scrivono dalla Ecotransider – è necessario, in via prioritaria, provvedere al conferimento, presso altre piattaforme autorizzate, dei rifiuti stoccati in esubero con l’obbligo normativo di mettere in atto procedure che richiedono tempi tecnici superiori a quelli imposti dal verbale”.
Intanto, i manifestanti non mollano e, dopo il fiume umano di lunedì (guarda le immagini), hanno più che mai un solo obiettivo: “L’Ecotransider deve chiudere”.