Puzza, “Ecotransider deve chiudere”. Il magistrato valuta rinuncia a lavorazione umido

di Antonio Taglialatela

Gricignano – La Ecotransider non ha legittimità a svolgere le proprie attività di lavorazione dell’umido e di altri tipi di rifiuti, quindi deve chiudere. E’, in sintesi, il giudizio espresso dal sindaco di Gricignano, Andrea Moretti, e dai rappresentanti del consorzio industriale Asi di Caserta nel corso dell’incontro tenutosi venerdì mattina negli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Campania sul caso della cosiddetta “fabbrica della puzza”.

Ai funzionari regionali e al magistrato che regge le sorti dell’azienda (in regime di amministrazione straordinaria, ndr.) è stata posta in evidenza la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto l’appello presentato dal consorzio “Steel Woman” (di cui fa parte Ecotransider) contro la revoca definitiva dell’assegnazione del suolo, sul territorio industriale di Gricignano, disposta dall’Asi di Caserta.

La sentenza riguarda la somma residua, che si aggira intorno ai 180mila euro, che il consorzio “Steel Woman” non ha versato all’Asi in relazione all’acquisizione di circa 31mila metri quadrati di area ricadente sul territorio industriale di Gricignano e sulla quale oggi opera la Ecotransider. Versamento per il quale, come recita lo stesso provvedimento, sono ormai decaduti i termini. Il sindaco Moretti, in particolare, ha sottolineato che se entro dieci giorni la EcoT non cesserà la propria attività provvederà personalmente a sequestrarla e a porre i sigilli.

Intanto, l’azienda è comunque bloccata da diversi giorni dopo che i cittadini hanno deciso di avviare un presidio permanente dinanzi ai cancelli dello stabilimento, impedendo l’entrata e l’uscita dei camion della nettezza urbana. Una situazione che ha creato il blocco della raccolta in alcuni comuni convenzionati con la Ecotransider, tra cui la città di Aversa.

Proprio per questo il magistrato ha chiesto qualche giorno per valutare la possibilità di rinunciare alla lavorazione dell’umido e rescindere contratti con i comuni, concedendo poi la possibilità alla Ecotransider di mettersi in regola sul piano urbanistico ed essere autorizzata ad altre attività di stoccaggio, come quella dei rifiuti ferrosi, ma non, appunto, all’umido, fonte dei miasmi nauseabondi che infestano da anni i centri abitati di Gricignano, Carinaro, Teverola e parte di Aversa. Altra richiesta del magistrato è stata quella di lasciar entrare nello stabilimento i camion vuoti per liberare l’azienda dai rifiuti giacenti da giorni ed evitare una piccola “emergenza interna”. La riunione si è quindi aggiornata ai prossimi giorni.

Sul fronte giudiziario, ricordiamo, c’è anche un altro contenzioso tra Comune ed Ecotransider che riguarda proprio i miasmi. Lo scorso 4 aprile si è tenuta l’udienza sul ricorso presentato dall’azienda contro l’ordinanza del sindaco Moretti, che il 9 settembre 2015 aveva vietato attività di stoccaggio e trattamento dei rifiuti umidi dell’azienda ritenuta la “fonte” della puzza. Ordinanza che i giudici della quinta sezione del Tar Campania, il 24 settembre successivo, avevano sospeso provvisoriamente, proprio dopo il ricorso presentato dalla EcoT.

Il Tar ha deciso di rinviare tutto al 25 ottobre per valutare se l’impianto di biofiltrazione e di “scrubber”, installato dalla EcoT a corredo dei propri impianti, sia utile ad abbattere la puzza. L’impianto è stato di recente ultimato e, in sede di dibattimento, la EcoT ha depositato la documentazione comprovante l’installazione degli impianti richiesti dal Comune e dal Tar, insieme ad una consulenza di parte che conferma il relativo funzionamento. I legali del Comune hanno eccepito che il funzionamento dovrà appurato ad opera dell’Arpac (Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania) perché gli impianti installati potrebbero anche non riuscire ad abbattere gli odori nauseabondi.

Sotto una galleria di immagini dell’incontro in Regione (attendere caricamento) e i link ad altri articoli e video sull’argomento

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