Roma – Proseguono le scosse ad Amatrice, cittadina dilaniata dal terremoto dello scorso 24 agosto che ha spezzato 294 vite.
Gli ultimi sussulti sono avvenuti nella notte. La prima scossa, di magnitudo 3.5, è stata registrata alle 00:14 tra Marche, Lazio e Umbria. Secondo i rilevamenti Ingv, il sisma ha avuto ipocentro a 10 chilometri di profondità ed epicentro a 6 chilometri da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e Accumoli (Rieti) e 13 da Norcia (Perugia).
Un’altra scossa verso l’alba, di magnitudo 3.6 è stata registrata alle 5:53 vicino ad Amatrice. L’ipocentro è stato individuato a 10 chilometri di profondità ed epicentro a 2 chilometri da Amatrice, 9 da Campotosto (L’Aquila) e 10 da Accumoli (Rieti). E ancora un altro terremoto di magnitudo 3.1 è stato avvertito, alle 3:55. Non si hanno al momento segnalazioni di ulteriori crolli.
Intanto, ad una settimana esatta dal primo sisma i volontari e i vigili del fuoco hanno estratto il corpo dell’ultimo disperso ufficiale, sotterrato dalle macerie dell’hotel Roma ad Amatrice.
A perdere la vita anche un giovane 23enne che era stato ricoverato d’urgenza a Pescara. Si tratta di Filippo Sanna, originario di Nuoro, che viveva con la famiglia ad Amatrice.
Nel frattempo, giovedì mattina, a Rieti, in Procura, è stata indetta una riunione tra il procuratore capo, Giuseppe Saieva, i suoi magistrati e le forze di polizia giudiziaria coinvolte nell’inchiesta. Nel mirino ci sarebbero 21 appalti pubblici, inclusi quello della scuola Capranica e dell’ospedale di Amatrice. In particolare, i controlli si concentrerebbero sulle consulenze che sono valse la metà dei fondi erogati per la messa in sicurezza degli edifici. Varie le perquisizioni indette in vari uffici pubblici, inclusa la Regione Lazio, per acquisire carte sul rilascio dei permessi di costruzione.
“Da cittadino sulla scuola Capranica di Amatrice penso quello che pensate voi. Da pm mi devo attenere alle risultanze processuali quando saranno acquisite. Si vedrà se questi fatti rilevano. La violazione della normativa antisismica è punita dalla legge del 2002”, ha dichiarato il procuratore di Rieti Giuseppe Saieva nel corso di una conferenza stampa. “Indagati? Mi pare prematuro – ha aggiunto – Questa indagine non può prescindere da acquisizioni documentali che saranno fornite dalla polizia giudiziaria, da qui è arrivata la richiesta di acquisizione di atti, di documenti e il monitoraggio della zona sinistrata per avere documentazione video e fotografica”.
Forti le parole del vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che nel corso dell’omelia della messa funebre dello scorso martedì ha dichiarato: “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo”.