Roma – Un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico con base nel popoloso quartiere del Quarticciolo, a Roma. Sono stati gli elicotteri e le sirene dei carabinieri a svegliare i residenti della zona con un blitz scattato alle prime luci dell’alba.
L’operazione antidroga da parte dei militari della compagnia Roma Casilina che hanno dato esecuzione a 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dai gip del tribunale ordinario e quello dei Minori di Roma, nei confronti di 12 persone, tra cui un minorenne, appartenenti a un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico che aveva stabilito la propria roccaforte nella zona sud della Capitale.
In manette sono finiti 2 donne e 10 uomini (5 in carcere, 5 ai domiciliari, uno in istituto di pena minorile e uno collocato in comunità). L’attività investigativa, durata circa 2 anni, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto dottor Michele Prestipino Giarritta e dei Sostituti Procuratori, dottor Francesco Minisci, dottor Luigi Fede e dottor Carlo Paolella, ha permesso di smantellare un intenso traffico di cocaina nella borgata denominata Quarticciolo, situata nel quadrante sud-orientale della Capitale, all’interno dei viottoli e dei cortili dei cosiddetti “lotti”, palazzoni alveare sorti nella seconda metà del secolo scorso per adempiere alle esigenze abitative popolari, ad opera di un gruppo di giovani malavitosi che stazionavano stabilmente in punti prefissati delle predette aree, dove quotidianamente si recavano innumerevoli consumatori, nonché piccoli spacciatori, per acquistare cocaina, destinata al consumo o alla vendita sul mercato di altre aree.
L’attività d’indagine scaturisce a seguito delle segnalazioni di residenti della zona, verificate sul campo per il tramite di numerosissime operazioni dei Carabinieri adducenti a circa un centinaio di arresti eseguiti in flagranza di reato e contestuali sequestri di cocaina, nell’anno 2013.
Tali attività, corroborate da una alacre attività informativa condotta sul territorio, ha consentito di fatto di accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminosa che aveva monopolizzato il mercato della cocaina nell’area in questione, avendo predisposto una articolata, solida e stabile rete operativa e logistica, costituita da numerosi pusher, diretti dall’organizzazione secondo precise regole, ma anche veicoli dedicati strumentalmente al traffico illecito, e ovviamente una raffinata gestione economica dei proventi illeciti, il tutto con l’individuazione di precisi ruoli attribuiti ai vari affiliati all’organizzazione.
L’acquisizione di tale dato ha imposto sin da subito la necessità di far luce sul predetto sodalizio e quindi neutralizzarlo, emergendo, sin dalle prime battute, che tale obiettivo avrebbe richiesto l’adozione di un’attività d’indagine complessa e prolungata, necessitante di numerosi ausili tecnici, primo fra tutti le intercettazioni telefoniche, ma non solo. A riscontro dell’attività investigativa, i Carabinieri della Compagnia Casilina hanno operato ben 27 arresti in flagranza del reato di spaccio.
L’indagine ha svelato, altresì, oltre ad una potente ed efficiente logistica, l’esistenza di una “copertura assistenziale” da parte dell’organizzazione verso i “dipendenti”, comprendente, oltre l’assistenza legale, con avvocato messo a disposizione dall’organizzazione e relativa copertura delle spese, in caso di arresti o denunce a carico degli affiliati, anche, addirittura, la predisposizione di una vera e propria “mensa di servizio”, individuata dall’organizzazione in un compiacente ristorante della zona, ove i vari pusher e “vedette” impiegati in piazza, potevano fruire dei pasti a ridosso degli orari di servizio, con spese a carico dell’organizzazione, saldate mensilmente, ma anche il servizio “pasti a domicilio” per gli affiliati arrestati e condannati al regime degli arresti domiciliari.