Napoli – Ricostituire un percorso archeologico nell’intero complesso monumentale di Donnaregina, e del Quadriportico, partendo dal Museo di Diocesano, per ambire a inglobare anche l’antico convento alle spalle, oggi abbandonato, dove scelse di ritirarsi la regina Maria d’Ungheria.
E’ questo il nuovo progetto di recupero e valorizzazione dell’Arcidiocesi di Napoli attraverso un fondo di 800mila euro concesso dell’Ales, società in house del ministero dei Beni Culturali. “Abbiamo delle opere di straordinario valore culturale – spiega l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe – e dobbiamo condividerlo con tutti, aprendo alla città e ai turisti”.
La Curia di Napoli sta anche pesando di tracciare, in collaborazione con la soprintendenza, un percorso di turismo religioso, cercando di far entrare la città anche nel circuito dei vescovi che ogni cinque anni devono recarsi a Roma. “L’idea – sottolinea Sepe – sarebbe di un lungo percorso che dalle catacombe della Sanità arrivi fino a Donnaregina”.
Il primo sito che sta subendo lavori di valorizzazione è il Quadriportico che si trova dall’altra parte di Vico Donnaregina, nell’edificio della Curia. Il Quadriportico è attualmente interessato da lavoro di scavo che stanno portando alla luce nuovi reperti, tra cui uno splendido capitello. Al suo interno verrà anche realizzata una struttura tesa a valorizzare il calendario marmoreo, risalente al Medio Evo.
“Un calendario – spiega monsignor Adolfo Russo, vicario episcopale alla cultura – che ci offre uno spaccato sulla vita diocesana dell’ottavo, nono secolo a Napoli, raccontandoci quali santi venivano venerati dalla chiesa napoletana e quali erano le celebrazioni della Madonna”.
Il calendario venne rinvenuto nella chiesa di san Giovanni Maggiore e alla fine del ‘700 è stato portato nell’episcopio e oltre alle date con i santi ha anche delle bellissime lastre ornate con motivi classicheggianti, come il leone alato, l’ippogrifo.
Il progetto punta anche a completare l’allestimento della navata centrale della chiesa di Donnaregina nuova, migliorando l’impianto di illuminazione e fornendole un più efficiente impianto audio e video. In primo piano c’è anche il restauro delle sei grandi sculture in legno rivestite di lamina metallica di Giovanni Conte, che rappresentano santi Francescani ed erano collocate nella navata centrale di Donnaregina Nuova prima di essere trasferite in un deposito dove hanno subito i danni del tempo.
Alla presentazione del progetto ha partecipato anche il Soprintendente all’archeologia, belle arti e paesaggio di Napoli Luciano Garella che ha sottolineato come: “A Napoli le sorprese non finiscono mai, ogni volta che togli un sacco puoi scoprire un reperto di grande valore storico. Tutto questo contribuisce a far recuperare a Napoli un fascino internazionale che si era appannato e ciò fa bene al turismo ma dà anche un senso maggiore al nostro lavoro”.