Aversa – Sembra proprio che la minoranza o, se preferite, l’opposizione abbia deciso di uccidere il bambino in culla, dove per “bambino” si intende l’amministrazione guidata da Enrico De Cristofaro nata, ufficialmente, il 18 luglio con la presentazione degli eletti e che si è trovata dinanzi una situazione di ‘disamministrazione’ creata dalle scelte del commissario prefettizio, associata ad una serie di emergenze sicuramente non volute e non previste dal primo cittadino che, non essendo un “politico nato”, sta facendo una sorta di apprendistato insieme ad una parte della sua giunta, facendo fronte a circostanze che non si aspettava e che chiunque dei candidati a sindaco fosse stato eletto al suo posto si sarebbe trovato a dover affrontare.
La domanda è: “Come?”. Che cosa avrebbero fatto se avessero vinto loro? Forse, facendo questa analisi interiore, la minoranza potrebbe rendersi conto che, prima di criticare l’operato di chiunque, bisogna dare il tempo necessario ad agire e solo valutare e, se è il caso, criticare, proponendo magari alternative da condividere con la maggioranza. Perché dire alla Gino Bartali “è tutto sbagliato, è tutto da rifare” è facile.
Il difficile è fare e fare bene. Non è meglio provare a collaborare invece di far saltare il banco per lasciare il posto ad un nuovo commissario?