Aversa – Carenza di aule che obbligano gli istituti d’istruzione a disporre i doppi turni con riduzione dell’orario effettivo di studio al punto che una ora non è più di 60 ma addirittura di 45 minuti, aule in cui piove dal soffitto, sedie e banchi inadatti a giovani di età compresa tra quattordici e diciannove anni costretti ad utilizzare banchi e sedie che possono creare danni permanenti alla colonna vertebrale, sedi scolastiche multipiano, come l’istituto Alberghiero, in cui l’ascensore è fuori uso per il mancato pagamento del servizio di manutenzione obbligatorio per legge, aule senza riscaldamento ma con infissi che lasciano passare aria come se le finestre fossero aperte.
Queste le condizioni in versano gli istituti scolastici cittadini di pertinenza dell’amministrazione provinciale che, dopo averlo preannunciato ai dirigenti scolastici ed al Prefetto con una nota del 7 ottobre, oggi convoca in assemblea aperta dirigenti scolastico, genitori e studenti per comunicare a tutti, in maniera ufficiale, di non avere fondi per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento delle strutture.
Una affermazione che contrasta con quanto il governo nazionale va sbandierando da mesi sulla “buona scuola” nata grazie alla riforma targata Renzi. Se l’affermazione fatta dai responsabili provinciali del settore che, nella nota trasmessa ai dirigenti, dopo aver premesso, tra l’altro, che “la Provincia di Caserta versa, per ragioni ad essa in alcun modo ascrivibili, in condizioni drammatiche dal punto di vista finanziario” scrivono “Alla luce di quel che precede ove mai codeste istituzioni scolastiche dispongano di fondi propri per poter garantire l’esecuzione dei lavori connotati da maggior urgenza e indifferibilità gli scriventi esprimono, per quanto di competenza, il nulla osta della Provincia in relazione all’ipotesi di un intervento diretto ad opera delle SS.VV”.
Insomma, l’Amministrazione Provinciale alza le mani ed autorizza i dirigenti scolastici a fare da sé concludendo la nota con una frase che mai ci si sarebbe aspettato sentire: “Nel segnalare alle SSVV come, rebus sic stantibus, la Provincia non disponga nemmeno delle somme occorrenti a garantirsi, e dunque a garantire, a far data dal 31.12.2016, la fornitura dell’energia elettrica, con conseguente rischio di traumatica interruzione dell’anno scolastico 2016/17, si porgono i migliori saluti”.
I dirigenti scolastici, a partire dal primo gennaio 2017, dovranno quindi avere i fondi necessari a pagare persino le utenze indispensabili a far funzionare i loro istituti quali sono la luce e l’acqua. L’alternativa è la chiusura delle scuole.
A questo punto viene logico chiedere ai politici aversani che tanto si battono o, meglio, si combattono per la questione del ticket mensa dovuto dai genitori di bambini che frequentano le scuole di pertinenza comunale perchè non si attivino nei confronti del governo nazionale per salvare il futuro di migliaia di studenti che frequentano gli istituti d’istruzione superiore presenti ad Aversa che potrebbero chiudere i battenti nel corso del prossimo anno scolastico.