Aversa, “Ti racconto il mio Opg”: il primo libro dell’infermiere Armando Pirolli

di Giuseppe Della Gatta

Aversa – È un infermiere aversano, Armando Pirolli, il terzo classificato del primo concorso letterario nazionale “Gustavo Pece”, indetto dalla casa editrice romana “La Ruota Edizioni”.

Premiato lo scorso 1 ottobre, durante la celebrazione tenutasi nel comune molisano di Forlì del Sannio, Pirolli ha conquistato il podio con l’opera di narrativa “Ti racconto il mio O.P.G.”.

Lo scrittore, attualmente infermiere presso il reparto di servizio psichico del nosocomio Moscati di Aversa, è stato, infatti, ex caposala presso l’Ospedale Giudiziario “Filippo Saporito” della città normanna.

Il racconto, come si evince dal titolo, racconta del proprio vissuto, sia lavorativo che di vita, avvenuto all’interno delle mura della struttura. Situazioni complicate, ed esperienze di notevole portata, quelle scritte nelle pagine del libro, che hanno portato la giuria del concorso a motivare con queste parole il terzo posto dello scrittore aversano: “Per la capacità dell’autore di aprire degli squarci intensi nell’animo di chi legge, raccontando una realtà di vita vissuta da un operatore all’interno del complicato contesto di un ospedale psichiatrico giudiziario. Una narrazione breve, ma efficace, scorrevole e coinvolgente”.

L’idea di tale opera, racconta Pirolli, nasce dal presupposto di creare una specie di colloquio intimo con se stesso, una sorta di diario, diremmo, dove si vanno ad intrecciare la propria coscienza con il proprio vissuto lavorativo.

Un tema come quello degli Opg, che andarono in sostituzione ai vecchi manicomi criminali, rimane ancora oggi un argomento scottante, tanto che ha portato la politica a constare la loro chiusura definitiva con la legge 9/2012. A tale proposito, Pirolli, attraverso il suo libro, riesce anche a trasmettere un “grido di rabbia” verso coloro che hanno messo in luce sempre e solo gli aspetti negativi di queste storiche istituzioni.

Il libro, infatti, diviene fonte di tanti aspetti positivi che si creavano all’interno della struttura giudiziaria aversana, come racconta lo stesso ex caposala: “Ci sono per esempio racconti che narrano di partite di calcio, ma anche del Natale, di feste organizzate pur non avendo risorse a disposizione, ma anche di delusioni e di amarezza”.

Constatando, attualmente, che le sezioni psichiatriche dei penitenziari sono già piene, viene automatico porsi tanti interrogativi riguardo la chiusura degli ospedali giudiziari. Criticamente, infatti, lo scrittore si chiede:” Le nuove realtà residenziali sono davvero le soluzioni più adatte per i pazienti? Ci siamo mai chiesti se la chiusura sia stato veramente un bene per i tanti ammalati psichiatrici?”.

Armando Pirolli, dunque, fa del suo libro un cavallo di battaglia, ribadendo più volte che queste realtà non andavano chiuse, ma dovevano essere fonte di opportunità per i pazienti nel potersi aprire col mondo esterno e reintegrarsi col tessuto sociale.

“Ti racconto il mio O.P.G.” sarà curato e pubblicato dalla casa editrice “La Ruota Edizioni” e vedrà la sua comparsa sugli scaffali delle librerie nei primi mesi del 2017.

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