Casapesenna – Si è tenuta a Casapesenna, al Centro sociale Cangiano, in piazza Petrillo, una tavola rotonda di esperti per discutere sulle ragioni del “SI” al Referendum del 4 Dicembre. L’incontro, organizzato dal comitato “L’Agro Aversano che dice SI, ora si cambia” (ne fanno parte i comuni di Casapesenna, Casal di Principe, San Cipriano, San Marcellino, Villa di Briano, Aversa, Trentola Ducenta, Lusciano, Orta di Atella e Santa Maria Capua Vetere), ha richiamato l’attenzione di un numeroso pubblico proveniente da tutto il comprensorio, e non solo, sottolineando così il grande successo dell’iniziativa.
“Dobbiamo dare il nostro contributo al cambiamento delle condizioni politiche attuali e al sistema costituzionale dell’Italia – ha esordito il sindaco Marcello De Rosa con il saluto di apertura -. Dobbiamo permettere al nostro Paese di diventare il faro dell’Europa e non rimanere più il fanalino di coda. Non ho timore ad espormi e invitare a votare SI perché è necessario attivare il cambiamento e solo con questo voto potremo farlo. Non perdiamo l’occasione, diamo una spinta in termini di consenso”.
Forte sponsor del SI anche il sindaco di Caserta Carlo Marino. “Abbiamo voglia di cambiare – ha detto – e per farlo bisogna votare SI e permettere di demolire vecchie mentalità che ci hanno distrutto e hanno screditato il nostro territorio. Il nostro SI è contro la camorra”.
In maniera dettagliata e precisa sono stati poi illustrati da Raffaella Crispino, responsabile Riforme Pd Campania, i punti della riforma che porterebbe il prossimo e imminente Referendum qualora dovesse vincere il Si. Al dibattito, moderato dal giornalista Paolo Ventriglia, erano presenti anche i rappresentanti del Comitato aversano: Teresa Gordon, Luigi Baldascino, Giacomo Maisto e Armando Iavarone, e ancora Fortunato Griffo, consigliere provinciale e presidente del Consiglio comunale di San Cipriano di Aversa, l’onorevole Massimiliano Manfredi e il senatore Franco Mirabelli, componenti della Commissione parlamentare di inchieste sul fenomeno delle mafie, quest’ultimo attualmente commissario provinciale dei Dem, e il professore Luca Di Majo, docente di Diritto costituzionale presso l’Università di Urbino, i quali si sono soffermati sull’importanza della riforma costituzionale.
“Questa riforma – ha affermato il senatore Mirabelli – è per i cittadini e non per i politici. Un voto negativo precluderà il cambiamento, poi ci vorranno almeno altri trent’anni per vedere qualcosa del genere”.
A ruota l’onorevole Manfredi che ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di voltare pagina: “E dare inizio al cambiamento. Questa è una riforma utile ed indispensabile per costruire un futuro migliore per le nuove generazioni”. Non meno importante la presenza di Luca Di Majo che ha evidenziato tutte le falsità che girano intorno alla riforma e sul numero di articoli che saranno cambiati: “Sono usciti fuori dei numeri assurdi, penso che con questo Referendum andremo a modificare al massimo sei articoli della Costituzione”.