Si è tenuta venerdì mattina, nella chiesa di San Nicola, la celebrazione del 73esimo anniversario dell’Eccidio delle Corsole. Dopo la celebrazione eucaristica, officiata da don Nando Iannotta, gli alunni delle scuole presenti hanno ascoltato la relazione sull’eccidio del giornalista Pierluigi Benvenuti, a margine della quale si è tenuta la deposizione della corona di alloro presso il monumento dell’eccidio posto accanto alla chiesa, da parte del sindaco Giovanni Schiappa.
L’eccidio delle Corsole, perpetrato dai nazisti ai danni di alcuni nostri concittadini il 21 ottobre del ’43, fu uno dei motivi – insieme al bombardamento di via Napoli, l’eccidio delle Cementare e le circa 100 vittime degli eccidi nazisti – per cui il 13 aprile 2006, nel cortile del Quirinale, il Presidente della Repubblica Azeglio Ciampi conferì alla città di Mondragone la Medaglia d’oro al Merito Civile.
Le stragi di civili rappresentarono un effetto perverso del generale clima di violenza determinato dalle scelte dei vertici del Terzo Reich sul trattamento da riservare agli italiani, considerati traditori dopo la firma dell’Armistizio con gli Alleati.
La responsabilità dei diversi eccidi tedeschi in Terra di Lavoro, dunque, ricade sia sugli ufficiali che li ordinarono e sia sui militari che li eseguivano materialmente.
“Il 1 Novembre del ’43 – commenta il sindaco Schiappa – le truppe alleate giunsero nella nostra città, entrando proprio dal quartiere di San Nicola. Questo episodio decretò la fine della guerra per Mondragone, ed iniziò un lento ma costante cammino di ripresa per l’intera comunità. Ma gli anni che ci separano dal superamento di quella tragica fase storica per la nostra città e per l’intera Nazione, non devono scalfire il ricordo di quanti, in quel periodo, furono vittime di brutali ed efferati delitti come l’eccidio delle Corsole, che oggi celebriamo, o la strage delle Cementare”.
“Il nostro compito – continua il sindaco – è quello di conservare l’inestimabile valore della memoria e tramandarlo ai più giovani, affinché un giorno potranno a loro volta veicolarlo alle nuove generazioni. Custodire la memoria – conclude il primo cittadino – significa proteggere il mondo di oggi dagli errori del passato”.